lunedì 13 novembre 2023

Vaticano
Che fine ha fatto la "Missione Zuppi" dopo sei mesi? "Sui bambini deportati finora non siamo riusciti a ottenere alcun risultato", dice Sviatoslav Shevchuk

(L.B., R.C. - a cura Redazione "Il sismografo")
  In un'intervista alla rivista spagnola Omnes, il giornalista Antonino Piccione fa una domanda all'Arcivescovo Maggiore di Kyiv, S.B. Sviatoslav Shevchuk, sul lavoro  della diplomazia europea per raggiungere la pace e anche, specificamente, sui frutti della cosiddetta "Missione Zuppi", caduta nell'oblio dopo  diverse settimane di rilevanza assoluta, e molto inflazionata dalla stampa. La missione del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI,  è nata il 20 maggio scorso, sei mesi fa, nel contesto di questa dichiarazione del Vaticano: il porporato ha "l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace. I tempi di tale missione, e le sue modalità, sono attualmente allo studio.Sin dall'inizio, come aveva chiesto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il centro della missione pensata "per alleggerire tensioni" tra Mosca e Kyiv, era di riuscire a riportare a casa migliaia di bambini ucraini deportati con la forza il prima possibile. Il cardinale Zuppi fece un giro intercontinentale: Kyiv, Mosca, Washington e Pechino e incontrò i governanti di Ucraina e Stati Uniti. E' da mesi che si chiede al porporato "Inviato del Papa" qualche notizia sui risultati concreti della sua fatica. Non è mai stata data una risposta. Tutto sembra fermo. Molta visibilità mediatica. Molte public relations.
Ecco quanto risponde, con trasparenza e sincerità, alla rivista Omnes S.B. Sviatoslav Shevchuk:
"Essendo in Italia per partecipare al Sinodo, ho potuto visitare Bologna e incontrare il cardinale [Matteo Zuppi]. Siamo d'accordo su un fatto: non possiamo abituarci alla guerra perché la guerra è sempre una tragedia. Ma è anche vero che ogni guerra finisce con un accordo di pace. E possiamo tessere questo accordo di pace da oggi. Abbiamo parlato molto dei bambini ucraini rapiti dai russi, un tema sul quale purtroppo finora non siamo riusciti a ottenere alcun risultato. Dobbiamo insistere, dobbiamo continuare a cercare tutte le strade possibili per liberare questi bambini. Costruire la pace richiede la virtù della perseveranza nel bene. Non devi rassegnarti. La guerra ha una logica viziosa e malvagia. Gli uomini che avviano una guerra diventano poi i suoi schiavi. La guerra prende il sopravvento su tutto e l’uomo che ne resta vittima non riesce più a uscire da questa gabbia. Da un punto di vista umano, la situazione può davvero essere motivo di disperazione. Ma se guardiamo ai padri fondatori del progetto europeo, Schuman e Adenauer, non si sono lasciati sopraffare dalla disperazione, ma hanno costruito l’Europa sulle macerie della Seconda Guerra Mondiale."
Nota
Bambini deportati/sfollati con la forza - 19.546
Bambini morti - 510       
Bambini feriti - 1.143                                                                                                                Bambini restituiti alle loro famiglie - 386
Bambini scomparsi - 2.197   
Bambini scomparsi trovati - 20.434
Bambini abusati sessualmente - 12

Fonte - Children War