(Comunicato stampa, Ambasciata d'Israele presso la Santa Sede)
Con il passare delle ore, la portata del massacro è ancora sconosciuta, ma è evidente che si tratti di una catastrofe di dimensioni bibliche. Il numero delle vittime potrebbe arrivare a mille, la maggior parte civili. Intere famiglie, nonni genitori, bambini piccoli sono stati giustiziati a sangue freddo dai militanti palestinesi di HAMAS e della JIHAD ISLAMICA.
Nel nostro precedente comunicato stampa abbiamo menzionato l'immoralità dell'uso dell'ambiguità linguistica in tali circostanze. Molti non hanno avuto difficoltà a capirlo e hanno condannato l'orrendo crimine, nominando i suoi autori e riconoscendo il diritto fondamentale di Israele a difendersi da queste atrocità.
In questo contesto è estremamente deludente e frustrante leggere il testo pubblicato da i "Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme" (7 ottobre c.a.). Tale comunicato è affetto dalla stessa immorale ambiguità linguistica sopra menzionata. Dalla sua lettura non si riesce a capire cosa sia successo, chi fossero gli aggressori e chi le vittime. È particolarmente incredibile che un documento così arido sia stato firmato da persone di fede-
Non è fuori contesto ricordare che oggi avrà inizio presso l'Università Gregoriana un convegno di 3 giorni sui documenti del pontificato di Papa Pio XII e sul loro significato per le relazioni ebraico-cristiane.
A quanto pare, qualche decennio dopo, c'è chi non ha ancora imparato la lezione del recente passato oscuro.
Con il passare delle ore, la portata del massacro è ancora sconosciuta, ma è evidente che si tratti di una catastrofe di dimensioni bibliche. Il numero delle vittime potrebbe arrivare a mille, la maggior parte civili. Intere famiglie, nonni genitori, bambini piccoli sono stati giustiziati a sangue freddo dai militanti palestinesi di HAMAS e della JIHAD ISLAMICA.
Nel nostro precedente comunicato stampa abbiamo menzionato l'immoralità dell'uso dell'ambiguità linguistica in tali circostanze. Molti non hanno avuto difficoltà a capirlo e hanno condannato l'orrendo crimine, nominando i suoi autori e riconoscendo il diritto fondamentale di Israele a difendersi da queste atrocità.
In questo contesto è estremamente deludente e frustrante leggere il testo pubblicato da i "Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme" (7 ottobre c.a.). Tale comunicato è affetto dalla stessa immorale ambiguità linguistica sopra menzionata. Dalla sua lettura non si riesce a capire cosa sia successo, chi fossero gli aggressori e chi le vittime. È particolarmente incredibile che un documento così arido sia stato firmato da persone di fede-
Non è fuori contesto ricordare che oggi avrà inizio presso l'Università Gregoriana un convegno di 3 giorni sui documenti del pontificato di Papa Pio XII e sul loro significato per le relazioni ebraico-cristiane.
A quanto pare, qualche decennio dopo, c'è chi non ha ancora imparato la lezione del recente passato oscuro.
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