martedì 26 settembre 2023

Libano
Vaticano e Arabia Saudita lavorano insieme per sbloccare la crisi del Libano senza Presidente da quasi un anno

 Si fa il nome di Mons. Claudio Gugerotti quale possibile Inviato speciale del Papa per il Libano
(R.C., a cura Redazione "Il sismografo") Il quotidiano libanese Nada Al-Watan riferisce dell'esistenza di un coordinamento tra l'Arabia Saudita e il Vaticano nelle ultime settimane sul caso Libano. Al riguardo la testata osserva che presto potrebbe arrivare un inviato speciale del Vaticano in Libano. Nada Al-Watan aggiunge: Il coordinamento tra le due parti si basa su un accordo su diversi punti, il più importante essendo quello dell'elezione di un nuovo Presidente della Repubblica secondo la volontà del popolo libanese, e quindi non secondo gli interessi di partiti, gruppi e cordate operanti all'interno del sistema partitico ormai logoro. Questa elezione dovrebbe segnare l'inizio convincente di un vero processo di riforme, le uniche che possono salvare il Paese mediorientale ormai all'estremo delle sue possibilità.

Secondo Nada Al-Watan, il Vaticano prevede nominare un inviato speciale in Libano per informarsi sulla situazione del Paese, incoraggiare i rappresentanti ad eleggere un Presidente e cercare di contribuire a trovare una soluzione alla crisi libanese, con una prospettiva rinnovata rispetto ai tempi passati. "Il Vaticano non interferirà nel gioco del nome del candidato presidenziale libanese e svolgerà solo un ruolo spirituale" scrive il giornale che cita il nome del cardinale disegnato, Mons. Claudio Gugerotti, attuale Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, quale possibile Inviato speciale di Papa Francesco. Sebbene "il nuovo Nunzio Apostolico, Paolo Borgia, stia svolgendo silenziosamente il suo ruolo per avvicinare i punti di vista tra i cristiani prima e quelli fra tutti i libanesi poi, questa sua opera non annulla l’intervento diretto del Vaticano" precisa il giornale.
Il Parlamento libanese ha tenuto la sua ultima sessione per eleggere il Presidente il 14 giugno scorso, e per la dodicesima volta non è riuscito a eleggere un governante per il Paese.
Dal 2019 i libanesi soffrono di una crisi economica senza precedenti, che ha portato a un calo della loro moneta rispetto al dollaro, a una carenza di carburante e medicinali e a una diminuzione de potere d’acquisto della popolazione con un aumento spaventoso della povertà e della fame.