(Settimana News) Lettera indirizzata da alcune vittime degli abusi di Rupnik ai vertici della Chiesa universale e italiana a seguito del report della diocesi di Roma.
Al Santo Padre papa Francesco; al cardinal vicario De Donatis; al cardinal Matteo Zuppi, presidente della CEI; al Cardinal João Braz de Aviz:
i fatti e i comunicati che si sono susseguiti in questi ultimi giorni – l’udienza privata, resa poi pubblica attraverso immagini apparse in rete, concessa dal papa a Maria Campatelli, ex religiosa della Comunità Loyola e attuale presidente del Centro Aletti; e il comunicato diffuso oggi con il report conclusivo della visita canonica realizzata alla comunità del Centro Aletti (cf. SettimanaNews, qui) – ci lasciano senza parole, senza più voce per gridare il nostro sconcerto, il nostro scandalo.
In questi due avvenimenti non casuali, anche nella loro successione nel tempo, riconosciamo che alla chiesa non interessa nulla delle vittime e di chi chiede giustizia; e che la “tolleranza zero sugli abusi nella chiesa” è stata solo una campagna pubblicitaria, a cui hanno invece fatto seguito solo azioni spesso occulte, che hanno invece sostenuto e coperto gli autori di abusi. (...)
Al Santo Padre papa Francesco; al cardinal vicario De Donatis; al cardinal Matteo Zuppi, presidente della CEI; al Cardinal João Braz de Aviz:
i fatti e i comunicati che si sono susseguiti in questi ultimi giorni – l’udienza privata, resa poi pubblica attraverso immagini apparse in rete, concessa dal papa a Maria Campatelli, ex religiosa della Comunità Loyola e attuale presidente del Centro Aletti; e il comunicato diffuso oggi con il report conclusivo della visita canonica realizzata alla comunità del Centro Aletti (cf. SettimanaNews, qui) – ci lasciano senza parole, senza più voce per gridare il nostro sconcerto, il nostro scandalo.
In questi due avvenimenti non casuali, anche nella loro successione nel tempo, riconosciamo che alla chiesa non interessa nulla delle vittime e di chi chiede giustizia; e che la “tolleranza zero sugli abusi nella chiesa” è stata solo una campagna pubblicitaria, a cui hanno invece fatto seguito solo azioni spesso occulte, che hanno invece sostenuto e coperto gli autori di abusi. (...)