(La Civiltà Cattolica) Con il cardinale Jean-Marc Aveline respiriamo a pieni polmoni l’aria del «Mare Nostrum», dove si mescolano i profumi del Nord e del Sud, dell’Est e dell’Ovest. Già quando era responsabile dell’educazione nella sua diocesi di Marsiglia, la teologia era per lui uno strumento di dialogo con le diverse esperienze umane e religiose di cui la «cité phocéenne» è un concentrato cosmopolita. Originario del sud del Mediterraneo – Sidi-Bel-Abbès, nell’allora Algeria francese –, divenuto sacerdote a Marsiglia, teologo – fondatore dell’«Institut de science et de théologie des religions», parte dell’«Institut catholique de la Méditerranée» –, è arcivescovo dal 2019 e creato cardinale nel 2022. Attraverso i suoi impegni e il suo pensiero, incarna la «Teologia del Mediterraneo», delineata da papa Francesco. Con la profonda semplicità di un pastore e il calore di un figlio del Sud risponde ad alcune domande.
Lei ha invitato papa Francesco a Marsiglia il 23 settembre per concludere gli «Incontri del Mediterraneo» (18-24 settembre 2023). Sono arrivati alla loro terza edizione. Di che cosa si tratta? (...)
Lei ha invitato papa Francesco a Marsiglia il 23 settembre per concludere gli «Incontri del Mediterraneo» (18-24 settembre 2023). Sono arrivati alla loro terza edizione. Di che cosa si tratta? (...)