mercoledì 22 marzo 2023

Ucraina
"La guerra della Russia in Ucraina è una guerra coloniale. Abbiamo a che fare con un vero piano genocida", - Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk

[Text: Italiano, English, Español, Français]
È passato più di un anno dall'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia, un anno della grande guerra che ha colpito tutti e che va avanti a partire dal 2014, con l'annessione della Crimea e l'occupazione di una parte dell'Ucraina dell’Est. Ebbene sì, oggi l'Ucraina non è sola in questo confronto tra “l'umanità e la brutalità", oggi il mondo sostiene gli ucraini, ammira le loro vittorie e vuole capire il significato di questa guerra, le sue cause e le origini ideologiche. Il libro "Dio non ha abbandonato l'Ucraina" è una conversazione tra il Padre e Capo della CGCU Sua Beatitudine Sviatoslav e il giornalista polacco Krzysztof Tomasik dedicata a questo argomento. Una delle domande principali del giornalista verte su quello che questa guerra rappresenta.
“Oggi per gli ucraini la parola “guerra" significa grande dolore. La parola "guerra" ci fa sentire gli attacchi dei missili e dei droni russi, ci fa vedere la distruzione, e ci fa capire che basta un attimo perché un'intera città scompaia, un'intera regione diventi terra desolata. Forse per alcune persone del mondo la guerra rimane ancora un gioco per computer. Ma nella realtà, la guerra gioca con destini delle persone, con destini di intere nazioni e stati. Pertanto, la parola "guerra" per gli ucraini significa anche un grave crimine, mentre coloro che hanno scatenato la guerra sono per loro dei criminali.
Per gli ucraini, la parola "guerra" significa anche genocidio. Siamo una nazione sopravvissuta al genocidio del 1932-1933, di cui conserviamo ancora le grandi ferite: nelle vaste distese dell’Ucraina, con le fertili terre nere, le persone morivano di fame. Nel 2022 abbiamo commemorato il 90° anniversario dell’Holodomor che voleva privare le persone del diritto alla vita, voleva distruggerle perché si consideravano un vero popolo. La stessa cosa sta accadendo oggi, perché chiunque venga oggi dalla Russia in Ucraina non viene solo per occupare la terra, ma per distruggere coloro che su questa terra vivono".
Sua Beatitudine Sviatoslav parla della natura genocida dell’attuale guerra e dei motivi per cui la Russia cerca di distruggere l'Ucraina e gli ucraini, la chiama guerra coloniale, ed ecco perché:
"Se guardiamo alle sue radici, è una vera guerra coloniale. In primo luogo, la Russia non riconosce il fatto stesso dell'esistenza del popolo ucraino. I russi dicono che essere ucraini significa essere seguaci di qualche ideologia, che non è una questione di etnia o nazionalità; che è stata l'ideologia del nazismo a renderci ucraini, ed è per questo che loro cominciano la guerra: per denazificarci, cioè per trasformarci di nuovo in russi. È evidente che si tratta di un puro piano genocida, perché la denazificazione equivale allo sterminio. Come si può trasformare in un russo quello che non lo è mai stato? Siamo ucraini da sempre. Abbiamo la nostra lingua, la nostra cultura, la storia, le Chiese e, alla fine, abbiamo il nostro Stato.
In secondo luogo: questa è una vera guerra coloniale perché la Russia crede che lo Stato ucraino non sia mai esistito, che non abbiamo il diritto di esistere. Crede che lo Stato ucraino, emerso dopo il crollo dell'Unione Sovietica, sia un errore storico. Così arriva il grande “ri-formatore" che corregge la storia per mostrarci finalmente chi e come dovremmo essere. È stato più volte ripetuto che lo Stato ucraino è uno "stato fallito" senza alcun senso, e crollerà appena lo tocchi con un dito. Con tali speranze, il “ri-formatore e salvatore" russo ha invaso l'Ucraina, sperando che tutto andasse in pezzi da solo e lui venisse accolto con i fiori; che per i cittadini ucraini il loro Stato era un torto, e che in questo modo avrebbe reso tutti felici.
In terzo luogo: per garantire la propria grandezza, la Russia ha sempre avuto bisogno dell'Ucraina. Perché? Perché ha rubato le radici della nostra autoconsapevolezza. Ci ha rubato il Battesimo di Volodymyr il Grande. Si è appropriata della storia della Rus’ di Kyiv. Ha rubato il ruolo centrale e costituente dello Stato di Kyiv. Ogni volta che nasceva qualcosa a Kyiv, quando essa diventava il centro ecclesiastico, religioso, culturale o statale, regolarmente una "spedizione punitiva" arrivava ad invaderci dal nord per distruggere tutto. Credevano che la Russia senza Kyiv non sarebbe mai stata grande. Cioè, per loro la nostra terra non è uno stato separato bensì un territorio che rivendicano. Inoltre, si dice che questa sia la zona geopolitica della Russia o, usando la terminologia ecclesiastica, il suo territorio canonico. Pertanto, qualsiasi differenza degli ucraini è per loro un insulto. Vogliono trasformare gli ucraini in russi, e questa è la tragedia di questa guerra”.
Sua Beatitudine Sviatoslav afferma che sotto il presidente Putin il sistema sovietico in Russia di fatto è stato rianimato, sono stati riattivati i miti sovietici sui quali costruire una nuova politica revanscista: "Quindi, a partire dalla glorificazione di Stalin e Lenin, vi è la rinascita di vari giovani movimenti comunisti, per esempio, pionieri ecc. In Russia ancora oggi è attivo un potente partito comunista. Allo stesso tempo, Putin ha iniziato a sfruttare gli stereotipi che dopo il crollo dell'Unione Sovietica nella mente di queste persone hanno livellato il loro complesso di inferiorità. Rianimando i miti della propaganda sovietica sulla vittoria nella Seconda guerra mondiale, ha detto senza mezzi termini che la Russia avrebbe sconfitto Hitler anche senza l'aiuto di altre nazioni. E che oggi la Russia, l’erede dell'Unione Sovietica, può di nuovo minacciare il mondo ricorrendo al ricatto delle armi nucleari, come un tempo lo faceva l'URSS.
Grazie a una serie di fattori - posizione geografica, sviluppo culturale - con le nuove generazioni l'Ucraina ha iniziato a guardare verso l'Europa. Abbiamo iniziato a identificarci sempre di più come un paese europeo, ed è per questo che la guerra in corso rappresenta uno scontro di due vettrici: in Russia rinasce la nostalgia per il passato perché l'ideologia del putinismo non prevede l'idea del futuro; l'Ucraina invece guarda verso il futuro, vuole essere un paese europeo, perché milioni di ucraini hanno conosciuto un mondo diverso e hanno capito di non voler più vivere come prima. L'Ucraina ha scelto la propria strada come uno stato indipendente”.
Sua Beatitudine Sviatoslav sottolinea che l'indipendenza e la libertà sono la scelta fondamentale del popolo ucraino che viene confermata ogni giorno, nonostante tutto: "Quando sali sulla montagna, vedi quanta strada c'è ancora da fare per arrivare in cima. Quando fai un lungo viaggio, guardi la mappa per vedere quanto hai già percorso. Oggi non sappiamo quanta strada dobbiamo ancora fare e quanta strada abbiamo già fatto. Ma più crimini commette la Russia contro il nostro popolo - crimini evidenti - più gli ucraini si mobilitano, perché dicono: "Non abbiamo altra scelta". Impariamo a resistere, a perseverare e a non mollare. Impariamo a trasformare questa grande disgrazia e sofferenza in un'esperienza con il significato, lo scopo e la sapienza. È evidente che nessuno vuole soffrire. Non lo auguriamo né a noi stessi né a nessun altro. Tuttavia, c'è un obiettivo più alto nel nome del quale siamo pronti a fare dei sacrifici. Quando ho incontrato diverse persone in diverse parti dell'Ucraina, in diverse parrocchie, persone di diversi strati sociali, non ho mai sentito dire nessuno: arrendiamoci, forse farà meno male. ... Nessuno! Tutti ormai hanno visto cosa sono capaci di fare i russi a coloro che si sono arresi. Pertanto, non ci lamentiamo di essere stanchi, di non poter sopportare il dolore e di dover rinunciare. Al contrario, tutto questo provoca nella società ucraina una giusta rabbia, la rabbia che si trasforma in coraggio. L'Ucraina ha imparato a difendersi, quindi oggi siamo un paese completamente diverso rispetto a persino qualche mese fa".

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English

“Russia’s war in Ukraine is a colonial war. We are dealing with an absolutely genocidal plan” – His Beatitude Sviatoslav
More than a year has passed since Russia's full-scale invasion of Ukraine – a great war that has affected everyone — although with the annexation of Crimea and the occupation of part of eastern Ukraine, it has been going on since 2014. Today, Ukraine is not alone in this confrontation between "man and barbarity". The world supports Ukrainians and admires their victory, and wants to understand the essence of this war, its ideological reasons and origins. The book God Has Not Abandoned Ukraine is a conversation between the Father and Head of the UGCC, His Beatitude Sviatoslav, and Polish journalist Krzysztof Tomasik precisely about this. One of the main questions asked by the journalist is what is this war?
“Today, the word ‘war’ means great pain for Ukrainians. In the word "war" we hear the bombardment of Russian missiles and drones, we see the destruction and we are aware that in a moment an entire city can disappear, that an entire region can become a wasteland. Perhaps for some people in the world, war is still a computer game. But in reality, war is a game of human destinies, the destinies of entire nations and states. Therefore, for Ukrainians, the word ‘war’ also means a great crime, and those who started the war are criminals.
“For Ukrainians, the word ‘war’ also means genocide. We are a nation that survived the genocide of 1932–1933, and we still bear its great wounds. People died of starvation in the vast expanses of Ukraine, with its fertile black soil. In 2022, we commemorated the ninetieth anniversary of the Holodomor, which was aimed at depriving people of their right to life and at destroying them because they considered themselves a separate people. The same thing is happening today, because the one who comes from Russia to Ukraine today comes not only to take the land, but also to destroy those who live on this land.”
His Beatitude Sviatoslav spoke about the genocidal nature of this war, about the reasons why Russia seeks to destroy Ukraine and Ukrainians. His Beatitude calls it a colonial war, and here's why:
“If you look deeply, this is a real colonial war. Firstly, Russia does not recognise the very fact of the existence of the Ukrainian people. They say that being Ukrainian means being a follower of an ideology, that it is not a question of ethnicity or nationality; that it was the ideology of Nazism that made us Ukrainians, and so they are starting a war to denazify us, that is, to transform us once more into Russians. Obviously, we are dealing with an absolutely genocidal plan, because denazification is equal to extermination. How can you turn someone into a Russian if they have never been one? We are Ukrainians from our grandparents and great-grandparents. We have our own language, culture, history, Churches, and, finally, we have our own state.
“Secondly, it is really a colonial war, because Russia believes that the Ukrainian state has never existed, and that we have no right to exist. It believes that the Ukrainian state, which emerged after the collapse of the Soviet Union, was a temporary historical mistake. And now the great ‘corrector,’ who corrects history, comes to show us who and what we should be. It was constantly repeated that the Ukrainian state is a ‘failed state’ and has no meaning, that if you so much as touch it with your finger, it will collapse. With such hopes, the Russian ‘corrector and saviour’ invaded Ukraine, hoping that everything would fall apart by itself and he would be greeted with flowers; that for the citizens of Ukraine their own state was an injustice, and he would make everyone happy.
“Third, Russia has always needed Ukraine for its greatness. Why? Because it stole our roots of self-awareness. They stole our baptism by Volodymyr the Great. They appropriated the history of Kyivan Rus. They stole the central and nation-forming role of Kyiv. Every time something was revived in Kyiv, whenever it became a centre — whether ecclesiastical, religious, cultural or for the state — a ‘punitive expedition’ always invaded from the north and destroyed everything. They believed that Russia would not be great without Kyiv. That is, our land is not a separate state for them, but only a territory that they claim. Moreover, they say that this is geopolitically Russia’s zone, or, to use ecclesiastical terminology, their canonical territory. Therefore, any difference of Ukrainians is an insult to them. They want to turn Ukrainians into Russians, and this is the tragedy of this war.”
His Beatitude Sviatoslav says that under President Putin, the Soviet system has actually been revived in Russia, and Soviet myths have been activated, upon which a new revanchist policy could be built:
“For example, starting with the glorification of Stalin and Lenin, the revival of various youth communist movements, such as the Pioneers, etc. There is a powerful communist party in Russia today. At the same time, Putin began to exploit the stereotypes that in the minds of these people levelled their inferiority complex after the collapse of the Soviet Union. Reviving Soviet propaganda myths about the victory in World War II, he explicitly said that Russia would have defeated Hitler without the help of other nations. And that today, Russia, the heir to the Soviet Union, can again threaten the world, using blackmail with nuclear weapons, as the Soviet Union once did.
Ukraine, due to a number of factors — geographical location, cultural development — has begun to move towards Europe with new generations. We have begun to identify ourselves more and more as a European country, and that is why this war is a clash of two trends: in Russia, nostalgia for the past is reviving — Putin's ideology does not contain an idea of the future. At the same time Ukraine is looking to the future, it wants to be a European country, because millions of Ukrainians have seen a different world and realised that they no longer want to live the way they used to. Ukraine has chosen its own path as an independent state.”
His Beatitude Sviatoslav emphasises that independence and freedom are the fundamental choice of the Ukrainian people, which is confirmed every day, no matter what:
“When you climb a mountain, you see how far you have to go to reach the top. When you go on a long journey, you look at the map to see how far you have already travelled. Today, we don't know how much further we have to go and how much we have already travelled. But the more crimes Russia commits against our people — outright crimes — the more Ukrainians mobilise. Because they say: ‘We have no other choice.’ We are learning to hold on, to withstand, and not to give up. We are learning to turn this great misfortune and suffering into an experience that has meaning, purpose, and wisdom of its own. Of course, no one wants to suffer. We don't want it for ourselves nor do we wish it upon anyone else. However, there is a higher purpose for which we are willing to make sacrifices. When I visited different people — in different parts of Ukraine, in different parishes, from different social strata — I never heard anyone say: ‘Maybe we should give up, maybe it will be less painful...’ Not from anyone! Because everyone has already seen what the Russians did to those who surrendered. Therefore, there is no such sentiment that we are tired, that we cannot withstand the pain, and that we should surrender. On the contrary, all of this causes righteous anger in Ukrainian society. Anger that turns into courage. Ukraine has learned to defend itself, and that is why we are a completely different country today than even a few months ago.”

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Español

“La guerra de Rusia en Ucrania es una guerra colonial. Estamos ante un plan que es absolutamente genocida” – Su Beatitud Sviatoslav
Ha pasado más de un año desde que comenzó la invasión a gran escala de Rusia a Ucrania. Una guerra de gran envergadura que ha afectado a todo el mundo, aunque la anexión de Crimea y la ocupación de partes del este de Ucrania ya habían comenzado desde 2014.
Hoy Ucrania ya no está sola en este enfrentamiento “entre la humanidad y la ferocidad”. Hoy el mundo es el que apoya a los ucranianos, el que está impresionado por su valentía y el que quiere entender el quid de esta guerra; entender las causas, la cosmovisión de todo esto, el porqué de sus causas y sus orígenes. El libro “Dios no ha abandonado a Ucrania” – una conversación entre Su Beatitud Sviatoslav, Padre y Cabeza de la Iglesia Greco-Catolica Ucraniana, y el periodista polaco Krzysztof Tomasik precisamente trata de eso. Una de las principales preguntas que plantea el periodista es justamente: ¿Qué es esta guerra?
“Hoy la palabra «guerra» para los ucranianos expresa un gran dolor. En la palabra «guerra» oímos los misiles rusos y los drones, vemos destrucción y entendemos que en un instante puede desaparecer una ciudad entera, toda una región puede convertirse en un páramo. Es posible que, para algunos en el mundo, la guerra puede seguir siendo un juego de ordenador. Pero en realidad la guerra juega con destinos humanos, con destinos de pueblos y naciones enteras. Por eso para los ucranianos la palabra «guerra» significa también un gran crimen, y quienes la iniciaron son criminales.
Para los ucranianos la palabra «guerra» también significa genocidio. Somos una nación que sobrevivió al genocidio de 1932-1933 y todavía llevamos sus grandes heridas: en las vastas extensiones de Ucrania, a pesar de su fértil tierra negra, la gente se moría de hambre. En 2022 conmemoramos el 90mo aniversario del Holodomor o la gran hambruna, cuyo objetivo fue privar a la gente de su derecho a la vida y destruirla porque se consideraba una nación aparte. Lo que ocurre hoy es lo mismo porque quien viene de Rusia a Ucrania viene no sólo a tomar la tierra, sino también a destruir a quienes viven en esta tierra”.
Su Beatitud Sviatoslav habla del carácter genocida de esta guerra, de las razones por las que Rusia pretende destruir Ucrania y a los ucranianos. Su Beatitud la llama una guerra colonial, y he aquí por qué:
“Si se analiza en profundidad, se trata de una auténtica guerra colonial. En primer lugar, Rusia no reconoce la existencia misma del pueblo ucraniano. Dicen que ser ucraniano significa ser seguidor de una ideología, que no es una cuestión de etnia o nacionalidad; que es la ideología del nazismo la que nos convirtió en ucranianos, y que por eso están iniciando esta guerra para denazificarnos, es decir, para convertirnos de nuevo en rusos. Obviamente estamos ante un plan genocida, porque desnazificación equivale a exterminio. ¿Cómo se puede convertir a alguien en ruso si nunca lo ha sido? Somos ucranianos desde nuestros ancestros. Tenemos nuestra propia lengua, cultura, historia, Iglesias y al fin y al cabo, tenemos nuestro propio Estado.
En segundo lugar, se trata realmente de una guerra colonial, porque Rusia cree que el Estado de Ucrania nunca existió, que no tenemos derecho a existir. Considera que Ucrania como Estado surgió después del colapso de la Unión Soviética y que fue un error histórico temporal. Y he aquí entonces que viene el gran «restaurador» que viene a corregir la historia para mostrarnos al fin qué y quién debemos ser. Se ha repetido una y otra vez que el Estado ucraniano es un «failed state», un Estado fallido que no tiene ningún sentido, un Estado que si lo tocan con la punta de un dedo se derrumba. Con tales esperanzas, el «salvador y restaurador» estado ruso invadió Ucrania, esperando que todo se desmoronaría por sí solo y sería recibido con flores; ya que consideraba que el Estado de Ucrania era para sus ciudadanos era una afrenta y ellos en cambio harían felices a todos.
Tercero: Rusia siempre necesitó de Ucrania para su propia grandeza. ¿Por qué? Para robarnos nuestras raíces de autoconciencia. Nos han robado el Bautismo, que fue adoptado por Volodymyr el Grande. Se han apropiado para sí de la historia de la Rus de Kyiv. Nos han robado el papel central y estatal de Kyiv. Cada vez que algo resurgía en Kyiv, cuando Kyiv se convertía en centro eclesiástico, religioso, cultural o estatal, siempre había una expedición punitiva desde el norte, destruyéndolo todo. Creían que sin Kyiv, Rusia no sería grande. Es decir, nuestra tierra para ellos no es un estado separado, sino sólo un territorio que reclaman. Es más, se dice que geopolíticamente es una zona de Rusia o, por utilizar la terminología eclesiástica, su territorio canónico. Por lo tanto, cualquier distinción de los ucranianos es un insulto para ellos. Quieren convertir a los ucranianos en rusos, y en esto radica la tragedia de esta guerra”.
Su Beatitud Sviatoslav afirma que, bajo el mandato del presidente Putin, en Rusia resurgió el sistema soviético, se han activado los mitos soviéticos, sobre los que se pudiera construir una nueva política revanchista:
“Así, a partir de la glorificación de Stalin y Lenin y con el renacimiento de diversos movimientos juveniles comunistas, como los Pioneros, etc., Rusia logró tener hoy en funcionamiento un fuerte partido comunista. También Putin empezó a explotar los estereotipos que estas personas tenían en mente para poder nivelar su complejo de inferioridad tras el colapso de la Unión Soviética.
Reviviendo los mitos de la propaganda soviética sobre la victoria en la Segunda Guerra Mundial, Putin dijo sin rodeos que Rusia hubiera podido derrotado a Hitler sin la ayuda de otras naciones y que hoy Rusia, heredera de la Unión Soviética, puede volver a amenazar al mundo con el chantaje nuclear, como antes lo hizo la Unión Soviética.
Ucrania, debido a una serie de factores; su situación geográfica, su desarrollo cultural; con las nuevas generaciones comenzó a acercarse a Europa. Hemos empezado a identificarnos cada vez más como un país europeo. Por eso esta guerra es un choque de dos direcciones: en Rusia resurge la nostalgia del pasado: la ideología del putinismo no contiene una idea de futuro. Ucrania en cambio mira al futuro, quiere ser un país europeo, porque millones de ucranianos han visto otro mundo y se han dado cuenta de que ya no quieren vivir como antes. Ucrania ha elegido su propio camino como Estado independiente”.
Su Beatitud Sviatoslav señala que la independencia y la libertad son la elección fundamental del pueblo ucraniano, una elección que se confirma cada día, pase lo que pase:
“Cuando comienzas a escalar una montaña, miras cuánto falta para llegar a la cima. Cuando emprendes un largo viaje, miras en el mapa cuánta distancia has recorrido. Hoy por hoy no sabemos cuánto camino nos queda por delante y cuánto hemos recorrido ya. Pero cuantos más crímenes comete Rusia contra nuestro pueblo, crímenes que son manifiestos, más se movilizan los ucranianos. Porque dicen: «No tenemos otra opción». Aprendemos a aguantar, a soportar y a no rendirnos. Aprendemos a convertir esta gran tribulación y sufrimiento en una experiencia que tenga sentido. Todo esto tiene un propósito y tiene su propia sabiduría. Por supuesto, nadie quiere sufrir. No nos lo deseamos ni a nosotros mismos ni a nadie. Sin embargo, sí que existe un fin superior por la cual estamos dispuestos a ir al sacrificio. Cuando visité a distintas personas, en distintos rincones de Ucrania, en distintas parroquias, de distintos estratos sociales, nunca oí a nadie decir: ¿Y por qué no rendirnos, tal vez así se sufra menos?... ¡De nadie! Porque todo el mundo ya vio lo que los rusos hicieron con aquellos que se rindieron. Por eso nadie está dispuesto a decir que estamos cansados, que no podemos soportar el dolor o rendirnos. Al contrario: todo esto provoca justa ira en la sociedad ucraniana. Ira que se convierte en coraje. Ucrania ha aprendido a defenderse. Por eso hoy somos un país diferente del que éramos incluso hace unos meses”.
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Français

"La guerre de la russie en Ukraine est une guerre coloniale. Nous avons affaire à un plan résolument génocidaire", a déclaré Sa Béatitude Sviatoslav
Plus d'un an s'est écoulé depuis l'invasion à grande échelle de l'Ukraine par la russie, une grande guerre qui a affecté chacun d’entre nous, bien qu'avec l'annexion de la Crimée et l'occupation d'une partie de l'Ukraine orientale, elle dure déjà depuis 2014. Ainsi, aujourd'hui, l'Ukraine n'est pas seule face à cette confrontation entre "l’humanité et la barbarie", le monde soutient les Ukrainiens, admire leur courage et veut comprendre les raisons de cette guerre, ses causes idéologiques et ses origines. Le livre "Dieu n'a pas abandonné l'Ukraine" est une conversation entre le Père et Chef de l'EGCU Sa Béatitude Sviatoslav et le journaliste polonais Krzysztof Tomasik à ce sujet*. L'une des principales questions que se pose le journaliste est « l'enjeu de cette guerre ? »
« Aujourd'hui, pour les Ukrainiens, le mot "guerre" est synonyme de grande douleur. Dans le mot "guerre", nous entendons les attaques des missiles et des drones russes, nous voyons les destructions et nous sommes conscients qu'en un instant, une ville entière peut disparaître, qu'une région entière peut devenir un champ de ruines. Pour certains peut-être, la guerre reste un jeu sur ordinateur. Mais en réalité, la guerre met en jeu des destins humains, le destin de nations et d'États entiers. C'est pourquoi, pour les Ukrainiens, le mot "guerre" signifie également grand crime, et que ceux qui ont déclenché la guerre sont des criminels.
Pour les Ukrainiens, le mot « guerre » signifie aussi génocide. Nous sommes une nation qui a survécu au génocide de 1932-1933, et nous en portons encore de grandes blessures : dans les vastes étendues de l'Ukraine, avec ses fertiles terres noires, des gens sont morts de faim. En 2022, nous avons commémoré le quatre-vingt-dixième anniversaire du Holodomor, dont l’objectif affiché était de priver les gens de leur droit à la vie, de les détruire parce qu'ils se considéraient comme un peuple à part. La même chose se produit à présent, car ceux qui viennent de russie en Ukraine aujourd'hui ne viennent pas seulement pour prendre la terre, mais aussi pour détruire ceux qui vivent sur cette terre".
Sa Béatitude Sviatoslav parle de la nature génocidaire de cette guerre, des raisons pour lesquelles la russie cherche à détruire l'Ukraine et les Ukrainiens. Sa Béatitude la qualifie de coloniale, et voici pourquoi :
"Si l'on y regarde de plus près, il s'agit d'une véritable guerre coloniale. Tout d'abord, la russie ne reconnaît pas l'existence même du peuple ukrainien. Ils disent qu'être Ukrainien signifie être l’adepte d'une idéologie, que ce n'est pas une question d'ethnie ou de nationalité - que c'est l'idéologie du nazisme qui a fait de nous des Ukrainiens. Ils commencent donc une guerre pour nous dénazifier, c'est-à-dire pour que nous redevenions des russes. Nous avons affaire évidemment d'un plan absolument génocidaire, car la dénazification équivaut à l'extermination. Comment peut-on transformer quelqu'un en russe s'il ne l'a jamais été ? Nous sommes Ukrainiens depuis nos grands-pères et arrière-grands-parents. Nous avons notre langue, notre culture, notre histoire, nos Églises et, enfin, nous avons notre État.
Deuxièmement : il s’agit véritablement d’une guerre coloniale, parce que la russie est persuadée que l'État ukrainien n'a jamais existé, que nous n'avons pas le droit d'exister. Elle estime que l'État ukrainien, qui a émergé après l'effondrement de l'Union soviétique, était une erreur historique temporaire. Et maintenant, le grand "correcteur" qui réécrit l'histoire vient nous montrer - qui et ce que - nous devrions être. Il est constamment répété que l'État ukrainien est un "État en faillite" et qu'il n'a aucun sens, qu'il suffit de le pousser du doigt pour qu'il s'effondre. Avec de tels espoirs, le "correcteur et sauveur" russe a envahi l'Ukraine, espérant que tout s'effondrerait tout seul et qu'il serait accueilli avec des fleurs ; que pour les citoyens ukrainiens, leur état était une offense, et que ce faisant, il rendrait tout le monde heureux.
Troisièmement, la russie a toujours eu besoin de l'Ukraine pour sa grandeur. Pourquoi ? Parce qu’elle a volé les racines de notre conscience de soi. Elle nous a volé le Baptême, qui a été accepté par Volodymyr le Grand. Elle s’est appropriée l'histoire de la Rous’ de Kyiv. Elle a volé le rôle central et bâtisseur d'État de Kyiv. Chaque fois que quelque chose renaissait à Kyiv, dès qu'elle devenait un centre - ecclésiastique, religieux, culturel ou étatique - une "expédition punitive" envahissait toujours la ville depuis le nord et détruisait tout.
Ils considéraient que la russie ne serait pas grande sans Kyiv. En d'autres termes, notre pays ne peut pas être un État distinct, mais seulement un territoire qu'ils revendiquent. En outre, ils affirment que géopolitiquement il s'agit d’une zone de la russie ou, pour utiliser la terminologie de l'Église, leur territoire canonique. C’est pourquoi, toute différenciation de la part des Ukrainiens est une insulte pour eux. Ils veulent transformer les Ukrainiens en russes, et c'est là toute la tragédie de cette guerre."
Sa Béatitude Sviatoslav affirme que sous la présidence de Poutine, le système soviétique a en fait été ravivé en russie, de même qu’ont été réactivés les mythes soviétiques, sur lesquels une nouvelle politique revancharde a pu être construite :
"Par exemple, en commençant par la glorification de Staline et de Lénine, la renaissance de divers mouvements de jeunesse communistes, tels que les Pionniers, etc. La russie dispose toujours d'un parti communiste puissant. En même temps, Poutine a commencé à exploiter les stéréotypes qui, dans l'esprit de ces personnes, nivelaient leur complexe d'infériorité après l'effondrement de l'Union soviétique. Ravivant les mythes de la propagande soviétique sur la victoire de la Seconde Guerre mondiale, il a affirmé que la russie aurait vaincu Hitler même sans l'aide d'autres nations. Et qu'aujourd'hui, la russie, héritière de l'Union soviétique peut à nouveau menacer le monde, en utilisant, comme l'Union l'a fait autrefois, le chantage à l’arme nucléaire.
L'Ukraine, en raison d'un certain nombre de facteurs - situation géographique, développement culturel - a commencé à se rapprocher de l'Europe avec les nouvelles générations. Nous avons commencé à nous identifier de plus en plus à un pays européen, et c'est pourquoi cette guerre est le choc de deux tendances : en russie, la nostalgie du passé renaît - l'idéologie de Poutine ne contient pas d'idée d'avenir. Alors que l'Ukraine regarde résolument vers l'avenir, veut être un pays européen, parce que des millions d'Ukrainiens ont vu un monde différent et ont réalisé qu'ils ne voulaient plus vivre comme autrefois. L'Ukraine a choisi sa propre voie, celle d’un État indépendant."
Sa Béatitude Sviatoslav souligne que l'indépendance et la liberté sont le choix fondamental du peuple ukrainien, qui se confirme chaque jour quoi qu'il arrive :
"Lorsque vous escaladez une montagne, vous voyez jusqu'où il vous reste encore à aller pour atteindre le sommet. Lorsque vous partez pour un long voyage, vous regardez la carte pour voir le chemin déjà effectué. Aujourd'hui, nous ne savons pas jusqu'où nous devons encore avancer et ce la distance que nous avons déjà parcourue. Mais plus la russie commet de crimes contre notre peuple - des crimes purs et simples - plus les Ukrainiens se mobilisent. Parce qu'ils disent : "Nous n'avons pas d'autre choix". Nous apprenons à tenir bon, à persévérer et à ne pas abandonner. Nous apprenons à transformer ce grand malheur et cette souffrance en une expérience qui a un sens, un but et sa propre sagesse. Bien sûr, personne ne veut souffrir. Nous ne le voulons ni pour nous ni pour personne d'autre. Cependant, il existe un objectif plus élevé pour lequel nous sommes prêts à faire des sacrifices. Lorsque j'ai rendu visite à toutes sortes de personnes dans les régions d'Ukraine, personnes de paroisses variées, de diverses couches sociales, je n'ai jamais entendu quelqu'un dire : peut-être devrions-nous abandonner, peut-être cela fera-t-il moins mal ? Personne ! Parce que tout le monde a déjà vu ce que les russes ont fait à ceux qui se sont rendus. Nulle part je n’ai rencontré un tel état d'esprit : nous sommes fatigués, nous ne pouvons pas supporter la douleur, nous abandonnons. Au contraire, tout ceci provoque une juste colère dans la société ukrainienne. Une colère qui se transforme en courage. L'Ukraine a appris à se défendre, donc aujourd'hui nous sommes un pays en tout point différent de ce qu'il était, il y a encore quelques mois."

Le livre "Dieu n'a pas abandonné l'Ukraine" est paru en polonais le 23 février 2023.