(Andrea Gagliarducci, Acistampa) L’auspicio è che la causa di beatificazione prosegua spedita, per il vescovo Paul Faraj Rahho. Ed è una causa importante, perché si tratta del riconoscimento di un martirio, dunque di una beatificazione che non ha bisogno di un miracolo. E martire, per la sua gente, il vescovo Paul Faraj Rahho, arcivescovo di Mosul trovato morto 13 marzo 2008, lo era davvero.Lo ha sottolineato il Cardinale Raphael Sako, patriarca dei Caldei, celebrando una Messa in suffragio del suo confratello vescovo, uno dei tanti martiri iracheni che ci sono stati nel corso degli ultimi 16 anni. Perché è vero che in Iraq la stagione delle violenze e del martirio era venuta durissima, e mediaticamente esposta, dopo l’invasione della Piana di Ninive da parte del sedicente Stato Islamico. (...)