mercoledì 1 febbraio 2023

Ucraina
Il vescovo in esilio: cinquemila chilometri al mese per raggiungere i fedeli

(Giacomo Gambassi, inviato a Zaporizhzhia - Avvenire)
La testimonianza del salesiano Maksym Ryabukha, nuovo ausiliare greco-cattolico dell'esarcato di Donetsk. «Una camera mi basta e mi avanza. Anche perché spero che sia una sistemazione provvisoria…». Scherza il vescovo Maksym Ryabukha mentre si aggira fra le stanze della parrocchia della Madonna del perpetuo soccorso a Zaporizhzhia. I casermoni in stile sovietico circondano la chiesa in legno dove si raduna la comunità greco-cattolica che vive fra i quartieri popolari sulla riva destra del Dnepr, il fiume che taglia a metà la città. È l’episcopio di monsignor Ryabukha, anche se tutti continuano a chiamarlo “don Maksym”. O meglio, un non-episcopio perché non è Zaporizhzhia la sede dell’esarcato di cui lui è il nuovo ausiliare. (...)