(a cura Redazione "Il sismografo") Nel bollettino della Sala stampa della Santa Sede di oggi, si legge: "Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri
ha eletto Arcivescovo di Homs dei Siri (Siria) il Rev.do Yagop (Jacques)
Mourad, al quale il Santo Padre aveva concesso il Suo Assenso".
Curriculum vitae
S.E. Jacques Mourad è nato ad Aleppo (Siria) il 28 giugno 1968. Dopo
l’ingresso nel Seminario di Charfet, in Libano, ha proseguito la
formazione, conseguendo il baccalaureato in filosofia e teologia, e
quindi la licenza in Liturgia presso l’Università Saint-Esprit di
Kaslik. Entrato nella Comunità Monastica di Deir Mar Musa Al-Abashi, di
cui è confondatore, il 20 luglio 1993 vi ha emesso i voti. Il 28 agosto è
stato ordinato sacerdote e incardinato nell’Arcieparchia di Homs dei
Siri. Dal 2000 al 2015 è stato incaricato del Convento di Mar Elian e
della parrocchia di Qaryatayn. Dopo il rapimento subito dai jihaidisti
tra il maggio e l’ottobre 2015, ha soggiornato nei monasteri filiali di
Cori (Italia) e Sulaymanyah (Iraq). Rientrato in Siria nel 2020, è
vice-superiore della Comunità ed economo, occupandosi dei fedeli di
Qaryatayn; è membro del Collegio dei Consultori dell’Arcieparchia di
Homs.
Oltre all’arabo, conosce il siriaco, il francese, l’inglese e l’italiano.
Il rapimento
Padre Mourad è stato sequestrato dall’Isis per più di cinque mesi.
Un’esperienza drammatica da cui è uscito con una convinzione: «La
volontà di Dio è più forte del male che sta nel cuore dell’uomo». Così lo ha raccontato la giornalista Anna Pozzi in un articolo apparso sul sito Mondo e Missione che riproponiamo di seguito:
"Ha lo sguardo mite, il sorriso dolce. Parla con gentilezza. Mai una
parola dura, di accusa o di condanna. Padre Jacques Mourad, monaco
siriano di Mar Musa, sembra l’incarnazione di quella “rivoluzione della
tenerezza”, «che si fa compassione per chi soffre, abbatte i muri e
semina riconciliazione», come ripete spesso Papa Francesco. Questo,
nonostante padre Mourad sia reduce da una lunga e penosa prigionia nelle
mani dell’Isis in Siria. Anzi, forse proprio per quello. «In quei
giorni è cambiato il senso della mia vita – dice -. E le parole di
Charles de Foucauld “Padre, mi consegno nelle tue mani”, hanno acquisito
per me una forza nuova». (continua su Mondo e Missione)