(a cura Redazione "Il sismografo") Si è in attesa di poter conoscere, e magari leggere, parte o tutto il testo del testamento spirituale di Papa Benedetto XVI. Sappiamo tutti che Joseph Ratzinger, quasi 10 anni fa, a Castel Gandolfo, il 28 febbraio 2013, iniziò "l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra: "la notte oscura" (Cap. 1, J.Ratzinger ”Introduzione al cristianesimo”, Queriniana). Pochi minuti prima dell'inizio della sede vacante per rinuncia (le ore 20.00), Papa Benedetto XVI si congedò con parole che sono la prima parte del suo testamento:
"Cari amici, sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza del creato e dalla vostra simpatia che mi fa molto bene. Grazie per la vostra amicizia, il vostro affetto. Voi sapete che questo mio giorno è diverso da quelli precedenti; non sono più Sommo Pontefice della Chiesa cattolica: fino alle otto di sera lo sarò ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra. Ma vorrei ancora, con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti insieme con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie, vi imparto adesso con tutto il cuore la mia Benedizione. Ci benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Grazie, buona notte! Grazie a voi tutti!"
D'allora sono passati quasi altri 10 anni e sicuramente questo testamento ha acquistato forme e contenuti nuovi. Fra questi sarà rilevante conoscere le disposizioni che ha lasciato per le sue esequie, per la sua tumulazione e per altre questioni connesse. Sarà altrettanto rilevante conoscere le riflessioni postume che lascia al Popolo Dio il quale ha guidato e nutrito con il suo ministero e con il suo magistero. A molti esperti sembra che Papa Benedetto nella sua biografia, scritta da Peter Seewald, e nel libro “Ultime Conversazioni”, abbia approfondito ancora sia la questione sulla sua rinuncia sia sulla sua morte, ma sicuramente nel testamento potrebbe aggiungere dell'altro. Ad ogni modo sarebbero riflessioni affrontate nell'ottica di quanto ha già detto:
"Bisogna prepararsi alla morte - affermò Benedetto XVI -. Non nel senso di compiere certi atti, ma di vivere preparandosi a superare l'ultimo esame di fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarsi davanti a Lui e ai santi, agli amici e ai nemici. A, diciamo, accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio".
(Luis Badilla)