giovedì 22 dicembre 2022

Vaticano
Indirizzo di omaggio al Santo Padre Francesco del Card. Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio: "Papa Francesco ha lavorato sempre per far tacere le armi e ad avviare seri negoziati di pace"

(Sala stampa della Santa Sede)
 
Beatissimo Padre,
in questo incontro in cui già si respira la letizia e la soave atmosfera del Natale, mi faccio voce di tutti i
presenti per porgere a Vostra Santità gli auguri più fervidi, ispirati ed avvalorati dalla celebrazione ell’evento più alto della storia del mondo, quello in cui il Figlio di Dio si è fatto uomo, si è fatto uno di noi.
Purtroppo la consueta atmosfera natalizia quest’anno è turbata dalla drammatica situazione che l’umanità sta attraversando non solo per la pandemia del Covid, che non è ancora terminata nel mondo, ma soprattutto per le tragiche guerre, che continuano a far versare fiumi di lacrime e di sangue, oltre che generare sofferenze e angosce nelle popolazioni dei Paesi coinvolti. E fra le varie guerre preoccupa in modo particolare quella che è combattuta con ferite atroci in Ucraina e che ha riflessi pesanti nel mondo intero. Quanto pesino sul cuore del Papa le sofferenze del martoriato popolo ucraino rimane testimoniato dalla commozione di Vostra Santità nella recita della preghiera alla Madonna in Piazza di Spagna lo scorso 8 dicembre.
Vostra Santità ha elevato continuamente la voce per far capire che “con la guerra siamo tutti sconfitti” e per sottolineare che la guerra è una follia, una inutile strage, invitando con forza a far tacere le armi e ad avviare seri negoziati di pace. Merita alto apprezzamento anche la vasta opera svolta da Vostra Santità per soccorrere i feriti, i rimasti senza tetto, le numerose persone in fuga, bisognose di aiuto per poter continuare a sopravvivere.
Per quanto riguarda la Curia Romana, l’anno che volge al termine resta segnato dalla riforma promulgata con la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, che viene incontro alle necessità del nostro tempo e contribuisce a rendere la Curia Romana più rispondente ai suoi grandi compiti di servizio al Primato del Papa e di servizio ai Vescovi e alla Chiesa in questo momento storico. C’è compiacimento in Curia per l’aumento dei laici, uomini e donne, in vari importanti incarichi di responsabilità, che non presuppongono il sacramento dell’Ordine.
Caratterizza la riforma soprattutto un maggior spirito missionario e un crescente impegno
nell’evangelizzazione, che porterà a far conoscere sempre di più la bellezza delle perenni verità del Vangelo agli uomini e alle donne di oggi e gioverà ad un rinnovamento spirituale della Chiesa.
Questa riforma, di cui siamo grati a Vostra Santità, impegna tutti noi ad una più profonda spiritualità, a una maggior dedizione e a più intenso spirito di servizio, con intimo senso di responsabilità verso la Chiesa e il mondo e con più intensa fraternità fra di noi, che ha le sue radici nell’amore di Dio. 
Nel corso dell’anno, Vostra Santità, nonostante la difficoltà di deambulazione, ha svolto un’attività instancabile, affrontando i problemi della società odierna che si riflettono sulla Chiesa e compiendo viaggi apostolici di grande significato.
L’asse portante della visita apostolica in Canada è stato il cammino di memoria, di riconciliazione e di
guarigione con le popolazioni indigene. Il viaggio in Kazakistan è stato un incontro, oltre che con i cattolici di quella giovane nazione, con i Capi delle religioni, lanciando un forte messaggio di pace e di unità in Cristo.  Anche quello in Bahrein è stato un viaggio di incontro e di dialogo: uno sforzo per costruire ponti col mondo musulmano e un incontro con i cattolici di varie nazionalità presenti nel Paese. Nei mesi precedenti era stata importante dal punto di vista pastorale la Visita Apostolica a Malta.
Venerato e amato Successore di Pietro, ci stringiamo attorno a Lei in comunione di fede, di preghiera e di affetto filiale, augurando buon Natale e felice anno nuovo.