I discepoli di Cristo sono chiamati a difendere la libertà religiosa perché oltre ad essere un diritto umano è un diritto di Dio (s. Giovanni Paolo II). Non si deve dare spazio all'ambiguità in questa materia poiché è una verità di fede.
(R.C., L.B. - a cura Redazione "Il sismografo") È possibile – ma non sappiamo quanto sia probabile, forse già oggi – che Francesco faccia riferimento alla grave crisi in Nicaragua che vede al centro ancora una volta, dal 2018, la durissima repressione della dittatura della coppia Daniel Ortega - Rosario Murillo nei confronti della chiesa cattolica.
Abbiamo vissuto in questi anni momenti molto critici, in particolare quando di fatto, con il consenso di Papa Francesco è stato portato in "esilio volontario" il vescovo ausiliare di Managua, mons. Silvio Baez, che attualmente vive e lavora a Miami, negli Stati Uniti, con la comunità nicaraguense locale. Eppure si era detto che veniva a lavorare in Vaticano per volere del Pontefice.
Poi, sono accaduti altri fatti gravissimi: l'espulsione del Nunzio Apostolico, mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, lasciando il Paese centroamericano senza un rappresentante papale; la chiusura delle televisioni e delle radio cattoliche; l'espulsione delle suore di Madre Teresa di Calcutta, rifugiatesi nel vicino Costa Rica; la carcerazione di sacerdoti e catechisti senza giusta causa; l'arresto arbitrario di centinaia di persone, molte ancora in galera, nonché la morte di decine e decine di nicaraguensi nel corso delle proteste di piazza in questi ultimi quattro anni; e per ultimo, da due settimane, la crisi che vede come protagonista il vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí, mons. Rolando José Álvarez Lagos, agli arresti domiciliari in curia dopo giorni di assedio poliziesco.
Dall'inizio di questo lungo periodo di attacchi alla Chiesa cattolica locale, Papa Francesco ha taciuto.
(R.C., L.B. - a cura Redazione "Il sismografo") È possibile – ma non sappiamo quanto sia probabile, forse già oggi – che Francesco faccia riferimento alla grave crisi in Nicaragua che vede al centro ancora una volta, dal 2018, la durissima repressione della dittatura della coppia Daniel Ortega - Rosario Murillo nei confronti della chiesa cattolica.
Abbiamo vissuto in questi anni momenti molto critici, in particolare quando di fatto, con il consenso di Papa Francesco è stato portato in "esilio volontario" il vescovo ausiliare di Managua, mons. Silvio Baez, che attualmente vive e lavora a Miami, negli Stati Uniti, con la comunità nicaraguense locale. Eppure si era detto che veniva a lavorare in Vaticano per volere del Pontefice.
Poi, sono accaduti altri fatti gravissimi: l'espulsione del Nunzio Apostolico, mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, lasciando il Paese centroamericano senza un rappresentante papale; la chiusura delle televisioni e delle radio cattoliche; l'espulsione delle suore di Madre Teresa di Calcutta, rifugiatesi nel vicino Costa Rica; la carcerazione di sacerdoti e catechisti senza giusta causa; l'arresto arbitrario di centinaia di persone, molte ancora in galera, nonché la morte di decine e decine di nicaraguensi nel corso delle proteste di piazza in questi ultimi quattro anni; e per ultimo, da due settimane, la crisi che vede come protagonista il vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí, mons. Rolando José Álvarez Lagos, agli arresti domiciliari in curia dopo giorni di assedio poliziesco.
Dall'inizio di questo lungo periodo di attacchi alla Chiesa cattolica locale, Papa Francesco ha taciuto.
Il Santo Padre in passato ha fatto diversi riferimenti pubblici alla crisi politico-istituzionale del Nicaragua chiamando al dialogo, alla riconciliazione e alla ricerca di soluzioni consensuali. Secondo rivelazioni del governo di Ortega, il Papa avrebbe pure scritto una lettera alle autorità nel 2018. Lo rivelò la signora Rosario Murillo che parlò anche di una risposta del governo al Pontefice. Ma i fatti successivi dimostrarono che si trattava di un utilizzo politico della figura del Papa.
Il silenzio di Francesco è stato rotto qualche mese fa (12 marzo 2021) in occasione dell'espulsione del Nunzio Sommertag quando la Santa Sede pubblicò un comunicato per esprimere la sua "grande sorpresa e rammarico".
Adesso, in queste ore, questo silenzio è tornato a farsi sentire forte ed è diventato titolo di giornali non solo in Nicaragua ma in tutto il mondo.
Questo silenzio è imbarazzante per i cattolici ma è insidioso anche per la Chiesa cattolica, in particolare per i cattolici in America latina.
Il momento che vive l'umanità, non permette l'uso dell'argomento secondo il quale si tace per proteggere i perseguitati, o per risparmiare loro ulteriori sofferenze.
Occorre essere chiari, trasparenti, diretti, tempestivi.
Oggi l'umanità protegge la totalità dei diritti umani con la difesa immediata, chiara, faccia a faccia.
L'appello che arriva dall'America latina al Vaticano è semplicemente una esortazione a parlare, dopo troppo tempo di silenzio imbarazzante.
Questo silenzio è imbarazzante per i cattolici ma è insidioso anche per la Chiesa cattolica, in particolare per i cattolici in America latina.
Il momento che vive l'umanità, non permette l'uso dell'argomento secondo il quale si tace per proteggere i perseguitati, o per risparmiare loro ulteriori sofferenze.
Occorre essere chiari, trasparenti, diretti, tempestivi.
Oggi l'umanità protegge la totalità dei diritti umani con la difesa immediata, chiara, faccia a faccia.
L'appello che arriva dall'America latina al Vaticano è semplicemente una esortazione a parlare, dopo troppo tempo di silenzio imbarazzante.
Come ha detto lo stesso Papa Francesco, la Chiesa cattolica è chiamata a parlare sempre con parresia, cioè con verità e nella verità, anche se ciò ha dei costi per i cattolici.
Come ha sottolineato Papa Bergoglio, esiste una sola legge, suprema e perfetta: Cristo.
In Nicaragua va difeso il diritto della Chiesa locale, parte del Corpo mistico della Chiesa universale, ad annunciare Cristo.
Chi viola i diritti umani, per primo la libertà religiosa, viola i diritti di Dio, diceva s. Giovanni Paolo II.
Come ha sottolineato Papa Bergoglio, esiste una sola legge, suprema e perfetta: Cristo.
In Nicaragua va difeso il diritto della Chiesa locale, parte del Corpo mistico della Chiesa universale, ad annunciare Cristo.
Chi viola i diritti umani, per primo la libertà religiosa, viola i diritti di Dio, diceva s. Giovanni Paolo II.