(a cura Redazione "Il sismografo") Al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha incontrato e salutato le mogli di due ufficiali del Battaglione Azov, attualmente asserragliati nei cuniculi dell'acciaieria Azovstal di Mariupol. Le mogli dei militari di Azov hanno scritto nei giorni scorsi al Pontefice e a sorpresa è arrivato loro ieri l'invito per l'odierno incontro in udienza. (Foto Vatican Media)
(Franca Giansoldati, Il Gazzettino) «Speriamo di salvare le loro vite». Yulia e Iryna hanno finalmente potuto chiedere personalmente a Papa Francesco di aiutare i loro mariti, due militari ucraini, che da quasi settanta giorni sono in trappola nelle acciaierie di Azofstal, a Mariupol, sotto i bombardamenti russi. Le mogli dei militari (Kateryna è moglie del comandante Denis Prokopengo e Yulia di Arseniy Fedosiuk) sono in Italia da due settimane e aspettavavano di ricevere un segnale da parte del pontefice. La formula che in Vaticano è stata scelta per le ragazze è il 'baciamano' a fine udienza, evitando in questo modo il colloquio privato a Santa Marta, per non mettere troppo in evidenza un gesto che sarebbe potuto risultare troppo sbilanciato da Mosca in un momento delicatissimo in cui il Vaticano continua a fare da facilitatore per un eventuale corridoio umanitario. I viveri e le medicine all'interno dei cunicoli dove sono rifugiate le centinaia di soldati, molti del battaglione di Azov ma anche tanti stranieri, cominciano a scarseggiare.
«Papa Francesco ci ha assicurato che farà tutto quello che potrà e che sta pregando per noi» ha affermato Yulia, riferendosi a quanto ha detto loro il pontefice nel breve tempo del saluto. «Lo abbiamo incoraggiato ad intraprendere un viaggio a Kyev e a dire a Putin di andarsene. La situazione è terribile. Speriamo che i nostri mariti riescano a sopravvivere». (Continua)
«Papa Francesco ci ha assicurato che farà tutto quello che potrà e che sta pregando per noi» ha affermato Yulia, riferendosi a quanto ha detto loro il pontefice nel breve tempo del saluto. «Lo abbiamo incoraggiato ad intraprendere un viaggio a Kyev e a dire a Putin di andarsene. La situazione è terribile. Speriamo che i nostri mariti riescano a sopravvivere». (Continua)