(Peter Anderson, a cura Redazione "Il sismografo") Mons. Mieczysław Mokrzycki, arcivescovo di Leopoli (rito latino) ha rilasciato un'interessante intervista all'agenzia di stampa cattolica polacca KAI. L'arcivescovo Mokrzycki è stato segretario personale di Papa Giovanni Paolo II dal 1996 fino alla morte del Pontefice nel 2005 e poi segretario personale di Papa Benedetto XVI. Mons. Mokrzycki è arcivescovo di Leopoli dal 2008. Quando gli è stato chiesto se l'Ucraina si aspetta una visita di Papa Francesco, l'arcivescovo ha risposto: "Ho saputo che il Santo Padre ha in programma una visita per il prossimo anno". L'arcivescovo è ottimista sul fatto che in futuro le chiese dell'Ucraina collaboreranno maggiormente tra loro e che "ci sarà una certa simbiosi tra il Patriarcato di Mosca e la Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
Cardinali ucraini
Cardinali ucraini
È interessante notare che negli ultimi anni di Papa Giovanni Paolo II c'erano due cardinali in Ucraina: il cardinale Jaworski di Leopoli (il predecessore dell'arcivescovo Mokrzycki) e il cardinale Husar (capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, UGCC). Ora non ce ne sono. Infatti, papa Francesco negli otto anni del suo pontificato non ha creato cardinale un solo ordinario (capo di una diocesi) dell'Europa orientale. Dei 101 cardinali nominati da papa Francesco, solo tre hanno radici nell'Europa orientale: l'Arcivescovo emerito di Kaunas, Sigitas Tamkevicius S.J. (sopravvissuto di un gulag) fu fatto cardinale, ma solo pochi mesi dopo il suo ottantesimo compleanno (rendendolo così non elettore in un eventuale conclave). Padre Konrad Krajewski, polacco, è stato nominato elemosiniere pontificio e arcivescovo nel 2013 e poi cardinale nel 2018. Tuttavia, vive a Roma dal 1998 e non è mai stato vescovo in Polonia. Infine Padre Ernest Simoni d'Albania (sopravvissuto a molti anni di prigionia comunista) è stato creato cardinale all'età di 88 anni e fino ad oggi non ha mai ricevuto l'ordinazione episcopale.
Va ricordato però che il Santo Padre Francesco ha visitato da papa 14 nazioni dell'Europa orientale:
-Albania (21 settembre 2014)
-Bosnia ed Erzegovina (6 giugno 2015)
-Grecia (16 aprile 2016)
-Bosnia ed Erzegovina (6 giugno 2015)
-Grecia (16 aprile 2016)
-Armenia (24 - 26 giugno 2016)
-Polonia (27 - 31 luglio 2016)
-Georgia (30 settembre - 2 ottobre 2016)
-Lituania (22 - 25 settembre 2018)
-Lettonia (22 - 25 settembre 2018)
-Estonia (22 - 25 settembre 2018)
-Bulgaria (5 - 7 maggio 2019)
-Macedonia del Nord (5 - 7 maggio 2019)
-Romania (31 maggio - 2 giugno 2019)
-Ungheria (12 - 15 settembre 2021)
-Slovacchia (12 - 15 settembre 2021)
-Polonia (27 - 31 luglio 2016)
-Georgia (30 settembre - 2 ottobre 2016)
-Lituania (22 - 25 settembre 2018)
-Lettonia (22 - 25 settembre 2018)
-Estonia (22 - 25 settembre 2018)
-Bulgaria (5 - 7 maggio 2019)
-Macedonia del Nord (5 - 7 maggio 2019)
-Romania (31 maggio - 2 giugno 2019)
-Ungheria (12 - 15 settembre 2021)
-Slovacchia (12 - 15 settembre 2021)