Card. Becciu: “Sta arrivando il momento del chiarimento, ed il Tribunale potrà riscontrare l’assoluta falsità delle accuse nei miei confronti e le trame oscure che evidentemente le hanno sostenute e alimentate”
(LB- R.C. - a cura Redazione "Il sismografo") Si è saputo ieri, ufficialmente, che il cardinale Angelo Becciu, più di 9 mesi dopo la sua defenestrazione da parte di Papa Francesco, è stato rinviato a giudizio "per i reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione". L'accusa di peculato la fece per primo il Papa stesso al porporato poco dopo le 18,00 del 24 settembre 2020 aggiungendo: "No hai più la mia fiducia".Dunque la codifica giuridica di quanto aveva già detto il Pontefice al card. Becciu arriva dopo oltre nove mesi. Certo c'erano altre vie per affrontare quanto era stato riferito al Papa sul conto del porporato sardo "colpevole" di ignobili reati, per ora presunti. Francesco ci ha creduto e in conseguenza ha agito immediatamente. Speriamo che le "prove" consegnate al Pontefice allora siano vere e serie e non solo polpettoni di stampa, in particolare de L'Espresso, alcuni dei quali scritti e firmati da un pregiudicato per delitti gravi. Non occorreva procedere con il metodo "prima la sentenza e poi il processo", come in Alice nel Paese delle meraviglie. Nemmeno occorreva mobilitare la macchina del fango e la gogna mediatica con la pubblicazione di documenti di cui nessuno ha mai chiarito la provenienza e tantomeno la loro autenticità.
(LB- R.C. - a cura Redazione "Il sismografo") Si è saputo ieri, ufficialmente, che il cardinale Angelo Becciu, più di 9 mesi dopo la sua defenestrazione da parte di Papa Francesco, è stato rinviato a giudizio "per i reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione". L'accusa di peculato la fece per primo il Papa stesso al porporato poco dopo le 18,00 del 24 settembre 2020 aggiungendo: "No hai più la mia fiducia".Dunque la codifica giuridica di quanto aveva già detto il Pontefice al card. Becciu arriva dopo oltre nove mesi. Certo c'erano altre vie per affrontare quanto era stato riferito al Papa sul conto del porporato sardo "colpevole" di ignobili reati, per ora presunti. Francesco ci ha creduto e in conseguenza ha agito immediatamente. Speriamo che le "prove" consegnate al Pontefice allora siano vere e serie e non solo polpettoni di stampa, in particolare de L'Espresso, alcuni dei quali scritti e firmati da un pregiudicato per delitti gravi. Non occorreva procedere con il metodo "prima la sentenza e poi il processo", come in Alice nel Paese delle meraviglie. Nemmeno occorreva mobilitare la macchina del fango e la gogna mediatica con la pubblicazione di documenti di cui nessuno ha mai chiarito la provenienza e tantomeno la loro autenticità.
Questo metodo non convince e non piace a chi dalla dottrina della Chiesa Cattolica ha imparato a rispettare, sempre e per davvero, la dignità umana e i diritti dell'uomo. La presunzione d'innocenza è uno di questi diritti basilari. Noi lo abbiamo imparato da piccoli in una scuola cattolica.
Almeno d'ora in poi, premesso che c'è un formale e solenne rinvio a giudizio presso un tribunale, si dovrebbe agire in modo severamente legale e senza arbitrarietà e irruenza.
La buona notizia (tra tante meno buone)
La buona notizia (tra tante meno buone)
Questo rinvio a giudizio del porporato sardo è una buona notizia. Ora Becciu potrà finalmente difendere e dimostrare la sua innocenza davanti ad un tribunale e mettere fine a molti mesi in cui gli è stato - oggettivamente - impedito di farlo. Si tratta di un diritto inalienabile per tutti in una civiltà democratica e moderna, dove il perno dello stato di diritto sono i diritti umani, che come diceva Giovanni Paolo II, "sono diritti di Dio". Che la Chiesa e il suo governo siano una monarchia non giustifica nessuna violazione della dignità umana e dei diritti delle persone. Chi confonde l'autorità unica del Papa, trasmessa dallo stesso Gesù nella persona dell'Apostolo Pietro, con un presunto diritto di fare quello che vuole non ha capito cosa sono il cristianesimo e la Chiesa. Certamente non uno stato, un partito, un movimento nazionalista o una nomenklatura ideologica. Quindi, nessun cedimento o compiacenza a un Successore di Pietro che oltrepassa il limite dei diritti umani e della coscienza morale. A questo punto è utile ricordare che "la coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria" (Catechismo della Chiesa Cattolica - Art. 6 - n. 69).
Il Papa ha ritardato fin troppo questo rinvio a giudizio aumentando dolori, sconcerti, perplessità e dissociazioni. In attesa del rinvio a giudizio sono state prese diverse misure tra cui modifiche al Codice di Diritto Canonico, nuovi Motu proprio e disposizioni amministrative che non si capisce perché sono state prese in questi 8 anni. Si doveva arrivare al 2021 per pulire, risanare e punire i colpevoli di delitti contro la Chiesa e la morale? Perché Papa Francesco ha continuato a governare tanti anni con molti collaboratori la cui rimozione appariva un bisogno palese già nel 2013?
Il Papa ha ritardato fin troppo questo rinvio a giudizio aumentando dolori, sconcerti, perplessità e dissociazioni. In attesa del rinvio a giudizio sono state prese diverse misure tra cui modifiche al Codice di Diritto Canonico, nuovi Motu proprio e disposizioni amministrative che non si capisce perché sono state prese in questi 8 anni. Si doveva arrivare al 2021 per pulire, risanare e punire i colpevoli di delitti contro la Chiesa e la morale? Perché Papa Francesco ha continuato a governare tanti anni con molti collaboratori la cui rimozione appariva un bisogno palese già nel 2013?
Questa decisione sul processo a Becciu ed altri era urgente e necessaria e meno male che è arrivata ora. Si era parlato del rinvio a giudizio ma per dopo l'estate. Anticiparlo è stata una buona cosa.
Se il cardinale è colpevole sarà detto e sarà condannato e se non lo è sarà dichiarato innocente. Si lo dovrà riconoscere e il porporato dovrà essere riabilitato con richiesta di perdono. Certo, alla fine sarà il Papa che deciderà ma questa volta lo dovrà fare con una sentenza di un tribunale che dovrebbe decidere liberamente con le prove in mano chi è colpevole e chi è innocente.
Se il cardinale è colpevole sarà detto e sarà condannato e se non lo è sarà dichiarato innocente. Si lo dovrà riconoscere e il porporato dovrà essere riabilitato con richiesta di perdono. Certo, alla fine sarà il Papa che deciderà ma questa volta lo dovrà fare con una sentenza di un tribunale che dovrebbe decidere liberamente con le prove in mano chi è colpevole e chi è innocente.
Il cardinale che non è cardinale
Era questo ciò che in molti, dal primo momento, hanno chiesto senza avere da nessuno in Vaticano il benché minimo chiarimento. Speriamo dunque, anzi, ci auguriamo che ci sia ora un processo vero, trasparente, aperto (anche alla stampa) e giusto per tutti i 10 imputati. Sarebbe insoportabile e fuorviante montare una sceneggiata con un maxi-processo in una aula bunker.
Va ricordato subito per chiarezza e onestà che il tribunale unico del Vaticano - presieduto da Giuseppe Pignatone, ex Capo della Procura di Roma - esprime una parte importantissima di uno dei tre poteri supremi concentrati nella sola persona del Pontefice. Il Papato è una struttura monarchica e il Pastore universale che la "presiede nella carità" è un autocrate assoluto. Molti Papi lo sono stati di fatto per secoli, sino ad oggi, e pochissimi cattolici si sono posti la questione delle forme, modi e metodi dell'esercizio del potere papale, cosa che nulla c'entra con il munus petrino e con il primato di Pietro, cose fuori da ogni discussione.
Su questo rinvio a giudizio noi abbiamo scritto lo scorso 1° giugno, alla vigilia dei 73 anni del card. Becciu, che dal 24 settembre scorso, tranne che per alcuni pochi giorni, ha vissuto e vive asserragliato nel suo appartamento nel Palazzo del Sant'Ufficio, luogo in cui arrivò il Santo Padre il Giovedì santo scorso per celebrare con lui l'Eucaristia. Quando il Papa defenestrò di colpo a Becciu, gli tolse l'incarico di Prefetto e al tempo stesso il diritto a votare nel Conclave, cosa incomprensibile, perché chi viene creato cardinale dal Papa entra con pieni diritti nel piccolo collegio di persone che possono eleggere il nuovo Pontefice. Continuare a portare il titolo cardinalizio ma con l'impedimento di entrare in un eventuale Conclave è una grave e inspiegabile contraddizione mai chiarita. Anche gli esperti hanno taciuto in questimesi.
Va ricordato subito per chiarezza e onestà che il tribunale unico del Vaticano - presieduto da Giuseppe Pignatone, ex Capo della Procura di Roma - esprime una parte importantissima di uno dei tre poteri supremi concentrati nella sola persona del Pontefice. Il Papato è una struttura monarchica e il Pastore universale che la "presiede nella carità" è un autocrate assoluto. Molti Papi lo sono stati di fatto per secoli, sino ad oggi, e pochissimi cattolici si sono posti la questione delle forme, modi e metodi dell'esercizio del potere papale, cosa che nulla c'entra con il munus petrino e con il primato di Pietro, cose fuori da ogni discussione.
Su questo rinvio a giudizio noi abbiamo scritto lo scorso 1° giugno, alla vigilia dei 73 anni del card. Becciu, che dal 24 settembre scorso, tranne che per alcuni pochi giorni, ha vissuto e vive asserragliato nel suo appartamento nel Palazzo del Sant'Ufficio, luogo in cui arrivò il Santo Padre il Giovedì santo scorso per celebrare con lui l'Eucaristia. Quando il Papa defenestrò di colpo a Becciu, gli tolse l'incarico di Prefetto e al tempo stesso il diritto a votare nel Conclave, cosa incomprensibile, perché chi viene creato cardinale dal Papa entra con pieni diritti nel piccolo collegio di persone che possono eleggere il nuovo Pontefice. Continuare a portare il titolo cardinalizio ma con l'impedimento di entrare in un eventuale Conclave è una grave e inspiegabile contraddizione mai chiarita. Anche gli esperti hanno taciuto in questimesi.
Gli avrebbe potuto tolgliere anche l'appartamento all'interno delle Mura vaticane, da dove altri caduti in disgrazia sono stati cacciati con un'ingiunzione della Gendarmeria, ma il Pontefice con Becciu fece una concessione permettendogli di restare.
Questa notizia della visita del Papa il Giovedì santo tra l'altro è fumosa. Non è stata mai confermata ma neanche smentita. Il sito Vatican News ne parlò attribuendo la notizia a donne consacrate non identificate vicine al cardinale.
Questa notizia della visita del Papa il Giovedì santo tra l'altro è fumosa. Non è stata mai confermata ma neanche smentita. Il sito Vatican News ne parlò attribuendo la notizia a donne consacrate non identificate vicine al cardinale.
Il famigerato silenzio assordante
In tutta questa vicenda c'è silenzio, anzi mutismo, o meglio tabù. E c'è anche paura. Nessuno sa nulla eppure è da qualche anno che si parla della faccenda.
In tutta questa vicenda c'è silenzio, anzi mutismo, o meglio tabù. E c'è anche paura. Nessuno sa nulla eppure è da qualche anno che si parla della faccenda.
A Il Sismografo
sono arrivati, qualche anno fa, per quanto riguarda l'allora chiamato
sottovoce "investimento a Londra", indiscrezioni che citavano nomi e
cognomi di alcune delle persone oggi rinviate a giudizio ma anche di
altre persone che invece non compaiono nell'elenco dei 10 di cui si
parla nel dispositivo del tribunale vaticano. Questa storia andava avanti quando il cardinale Becciu già era il Sostituto della Segreteria e quando poi venne nominato Prefetto e creato cardinale. Come mai si attese fino al settembre 2020 per far scoppiare la vicenda? Cosa si fece prima per fermarla e contrastarla se si sapeva che si consumavano reati così gravi ai danni addirittura dei "soldi dei poveri", l'Obolo di san Pietro?
Va detto infine che l'impianto accusatorio del rinvio a giudizio è in molti passaggi singolare e tace su molte questioni tra cui il ruolo di una certa stampa e sul rapporto del tribunale con quella stampa. Qualcuno un giorno chiarirà questa parte ombrosa poiché potrebbe spiegare molte cose oggi sotterrate.
Dichiarazioni dell’avvocato del card. Becciu
"Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza. In questi lunghi mesi - scrive il cardinale attraverso il legale Fabio Viglione - si è inventato di tutto sulla mia persona, esponendomi ad una gogna mediatica senza pari al cui gioco non mi sono prestato, soffrendo in silenzio, anche per il rispetto e la tutela della Chiesa, a cui ho dedicato la mia intera vita. Solo considerando questa grande ingiustizia come una prova di fede riesco a trovare la forza per combattere questa battaglia di verità. Finalmente - dice Becciu attraverso il suo legale - sta arrivando il momento del chiarimento, ed il Tribunale potrà riscontrare l’assoluta falsità delle accuse nei miei confronti e le trame oscure che evidentemente le hanno sostenute e alimentate".