mercoledì 7 luglio 2021

Italia
Papa Francesco non ha bisogno della cortigianeria a mezzo stampa

(L.B., R.C., a cura Redazione "Il sismografo")
Per primo vogliamo rinnovare i nostri auguri e le nostre preghiere al Santo Padre Francesco e ringraziare Dio che lo ha protetto in un momento estremamente delicato non solo donandogli capacità di recupero ma anche vitalità e reattività e, cosa rimarchevole, un team medico e un centro sanitario tra i migliori del mondo. C'è però un dettaglio molto significativo che molti in queste ore sottovalutano, ignorano o manipolano: la malattia che ha colpito Papa Francesco è severa e degenerativa. Potrebbe essere anche cronica.
Certamente il Santo Padre ritornerà in Vaticano per riprendere il suo cammino sulle orme di Pietro ma non sarà più lo stesso. Tutta la retorica su un Jorge Mario Bergoglio "superman" danneggia la sua immagine e il suo carisma. Le persone che leggono, ascoltano o vedono le notizie non sono stupide o incapaci di riflettere e porsi delle domande anche perché sono milioni le famiglie che hanno vissuto esperienze simili con i propri anziani.Sappiamo da numerose fonti stampa autorevoli che il Papa, domenica sera, è stato con anestesia totale e potenti sedativi sottoposto per primo ad un intervento laparoscopico (quasi una sorta di perlustrazione della parte bassa della cavità addominale, con piccole sonde molto sofisticate) e subito dopo ad una manipolazione chirurgica "open" o a "cielo aperto" per entrare a lavorare con le mani in un campo visivo totale. La laparoscopia ha trovato ostacoli insuperabili e quindi, come accade spesso in questo tipo di operazioni, strada facendo il chirurgo e il suo team hanno deciso - il paziente aveva dato il suo consenso a questa possibilità al momento del ricovero - di passare a un altro metodo che ha consentito l'asportazione di numerosi centimetri del colon che ora sono al vaglio di rigorosi controlli istologici.
Da un passaggio del bollettino della Sala stampa vaticana ieri, martedì 6 luglio, che assicura che il Pontefice "ha fatto colazione" è possibile dedurre che l'intervento chirurgico non è stato particolarmente devastante e ciò è una gran bella notizia.
I fedeli adulti e maturi capiscono e comprendono, seppure con dolore, che Papa Francesco vivrà la vita che Dio gli donerà con molti limiti fisici e fisiologici nonché metabolici. Dovrà essere seguito continuamente con controlli clinici importanti e si possono ipotizzare altri ricoveri seppure brevi;  gli strumenti assolutamente necessari per la diagnostica per immagini non esistono in Vaticano e quelli del Gemelli a Roma sono i più moderni tecnologicamente.
Perciò è buono attendere con affetto e serenità ciò che il Santo Padre vorrà fare affinché tutto sia frutto di decisioni sue e dei medici che lo consigliano, senza dover subire pressioni mediatiche.
Non occorre inventare nulla per mantenere alto il profilo di Francesco, meno che mai prossimi viaggi internazionali addirittura intercontinentali. E' chiaro che Francesco è desideroso di andare a Budapest per la chiusura del 52.mo Congresso Eucaristico Internazionale e poi in Slovacchia a metà settembre prossimo, ma nessuno sa oggi se questo pellegrinaggio sarà possibile. E’ da augurarsi che queste Visite diventino realtà ma non si può aggiungere altro.
Il Santo Padre deve curare attentamente la sua salute e in ciò deve essere aiutato da tutti, principalmente dai cattolici. Lui sa che dovrà cambiare molto la sua vita: fatiche, riposi, limiti, alimentazione, esercizi fisici riabilitativi ...
Un piccolo modo di stare vicino al Papa mentre recupera le forze - processo lento, graduale e complesso  - è farla finita con la cortigianeria a mezzo stampa. Papa Francesco non ne ha bisogno.