giovedì 21 gennaio 2021

Stati Uniti
Usa: il Vaticano blocca un appello dei vescovi a Biden contro l'aborto

(Agenzia Nova)
La Santa Sede ha bloccato una lettera della Conferenza episcopale statunitense indirizzata al presidente Usa Joe Biden, nella quale era contenuto l'appello al nuovo inquilino della Casa Bianca a "non rimanere in silenzio" sul tema dell'aborto. Lo riferisce il quotidiano "Washington Times", secondo cui la lettera è stata "di fatto silenziata" dalla Santa Sede ieri, 20 gennaio, allo scadere dell'embargo che era stato imposto alla missiva in attesa dell'insediamento di Biden alla Casa Bianca. La missiva era stata già pubblicata dalla Diocesi di Tucson e da altre poco prima della cerimonia di insediamento di Biden, ma è stata subito rimossa, pare dopo un intervento diretto della Santa Sede. Secondo fonti della Segreteria di Stato vaticana e della Conferenza episcopale Usa citate dal portale d'informazione cattolica "The Pillar", la lettera-appello al nuovo presidente Usa, di cui è nota la fede cattolica, è stata stralciata proprio a seguito di un intervento diretto della Segreteria di Stato. La lettera avrebbe causato una frattura all'interno della Conferenza episcopale statunitense: avrebbero obiettato alla sua pubblicazione il cardinale di Newark, Joseph Tobin, e quello di Chicago, Blase Cupich.
Nella lettera, il presidente della Conferenza episcopale Usa, arcivescovo José Gomez, scriveva di Biden che "la sua pietà e storia personale, la sua toccante testimonianza di come la sua fede gli sia stata di conforto in tempi di oscurità e tragedia, e il suo impegno di lungo corso alla priorità del Vangelo per i poveri, sono a mio modo di vedere fonte di speranza e ispirazione. Al contempo, nella loro veste di pastori, i vescovi hanno il dovere di proclamare il Vangelo in tutta la sua verità e potenza, (...) anche quando i suoi insegnamenti suonano inconvenienti, e le sue verità contrarie alla direzione della società e della cultura nel suo complesso. Devo dunque evidenziare - ha affermato Gomez - che il nuovo presidente si è impegnato a perseguire alcune politiche che avanzerebbero mali morali, e minaccerebbero la vita e la dignità umana, specie per quanto riguarda l'aborto, la contraccezione, il matrimonio e le teorie di genere". La missiva affermava che far fronte alla "ingiustizia continua dell'aborto" dovrebbe essere una "priorità preminente" di ogni fedele cattolico.