lunedì 2 marzo 2020

Vaticano
(a cura Redazione "Il sismografo")
(LB-RC) Da qualche giorno la Santa Sede, in particolare la Gendarmeria Vaticana guidata dal comandante Gianluca Gauzzi Broccoletti, presta una severa attenzione al controllo del piccolo territorio della Città del Vaticano e ovviamente si tratta di una delle tante misure precauzionali scattate dopo l'acuirsi dei contagi di coronavirus in diverse aree dell'Italia. La Gendarmeria, seguendo istruzioni del Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Peña Parra, fa di tutto per garantire - nella misura del possibile in una situazione così liquida e inafferrabile come quella che vive l'Italia nel caso di questa epidemia - il contenimento di eventuali ingressi nel territorio vaticano di persone contagiate, seppure non sintomatiche.
In questo ambito, i cinque varchi abituali del Vaticano operano con norme di controllo e selezione più stringenti rispetto al passato. All'interno della città, alcune aree sono sorvegliate con più cura e attenzione come, per esempio, Porta del Perugino, la Domus Santa Marta e il Monastero Mater Ecclesia dove risiede il Vescovo emerito di Roma, Benedetto XVI, persona fragile e malata, molto anziana (il 16 aprile farà 93 anni). In questo caso le misure sono ferree.
L'idea, nel caso di Francesco e di Benedetto, è semplice ma efficace: limitare al massimo tutti i contatti non necessari o non controllati, eventualmente sospetti. Al riguardo un accurato controllo del territorio aiuta molto a rendere vincente la strategia preventiva che, tra l'altro, include  il divieto di entrare in Vaticano di alcuni dipendenti già individuati perché a rischio.
Diversi esperti ritengono che queste misure sono opportune e adeguate ma nella loro opinione e analisi ci sono però alcune perplessità che solo il passare dei giorni potranno essere chiarite: l'ingresso giornaliero di un numero piuttosto alto di persone, pellegrini e turisti, ai Musei Vaticani e alla Basilica di San Pietro. Tra l’altro, si sottolinea, la maggioranza di questi visitatori sono persone che si trovano in viaggio da molti giorni e arrivano in Italia da diverse nazioni asiatiche, europee e africane. In concreto si tratta di una grande massa di persone che sfugge facilmente ai controlli.
Per ora la questione è allo studio ma non si sono prese decisioni specifiche tranne alcuni consigli pratici come quello, per la verità poco efficace, della distanza minima fra una persona e un'altra.
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Conferenza stampa della Protezione Civile (domenica 1° marzo 2020) (da Repubblica.it)
Salgono a 1577 i contagi da coronavirus in Italia, mentre il numero delle vittime arriva a 34 e quello delle persone guarite a 83. Oggi si registra un aumento di 33 unità tra i guariti, ma anche cinque nuovi decessi. E' il bilancio della Protezione civile riferito in conferenza stampa dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli che ragguaglia anche sui tamponi per i test effettuati finora: sono 21.127. Se si guarda ai dati forniti dalle Regioni colpite le vittime sono 41.
I contagiati nel Lazio sono 6.