lunedì 11 febbraio 2019

Brasile
(a cura Redazione “Il sismografo”)
L’estremista di destra Presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, apre le ostilità contro il Sinodo Panamazzonico ritenendo di essere la “controparte amazzonica” della Santa Sede e quindi “interlocutore” dei padri sinodali
(a cura Redazione “Il sismografo”)

(LB-RC) Il Sinodo Panamazzonico voluto da Papa Francesco per riflettere su  Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”, e che si terrà in Vaticano il prossimo mese di ottobre, evento ecclesiale del 2019 di grande rilevanza, alla pari del Summit episcopale per la protezione dei minori contro la pedofilia clericale (21-24 febbraio), non piace affatto al Presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Così sottolineano diversi articoli apparsi in questi ultimi giorni in Brasile, nazione dove si trova la parte geografica più estesa dell'Amazzonia.
Alcune testate addirittura assicurano che il neo governo brasiliano, noto perché di estrema destra ed estremista in diverse materie, avrebbe anche mobilizzato i servizi segreti per spiare le attività della chiesa locale, in particolare i molti incontri che si realizzano in preparazione dell’evento per studiare il Documento preparatorio (giugno 2018) e per proporre analisi, idee ed iniziative da far pervenire ai vescovi che si riuniranno in Vaticano fra otto mesi.
Planalto, cioè il palazzo presidenziale del Brasile, secondo il giornale “O Estado de S. Paulo”, ha messo in movimento l’intelligence brasiliana (Abin-Agência Brasileira de Inteligência) con il doppio scopo di raccogliere informazioni dall’interno della chiesa e al tempo stesso tentare di porsi come interlocutore dell’evento. 
Cardinale C. Hummes
I vescovi e altri incaricati di preparare il contributo brasiliano al Sinodo, hanno delegato al cardinale Claudio Hummes, arcivescovo emerito di São Paulo, il compito di comunicare al governo che queste mosse statali sono sgradite alla chiesa e al tempo stesso inaccettabili. Infatti, il cardinale  Hummes in forma pubblica e privata ha fatto sapere a Bolsonaro che in questa vicenda dovrebbe cercare di comportarsi secondo le regole minime che richiedono i rapporti bilaterali, vale a dire contattare il Nunzio apostolico accreditato presso il governo di Brasilia oppure far agire l’ambasciata brasiliana in Vaticano. Il porporato inoltre ha anche precisato che la chiesa non ha nessun interesse in usare il passato della regione e dei suoi popoli per fare polemiche politiche. Per il cardinale Hummes la questione centrale è il futuro quindi le forme adeguate di evangelizzazione e annuncio del Vangelo nonché la difesa e protezione della regione di vitale importanza per l'intero pianeta e per l'umanità tutta. In questo senso l’arcivescovo emerito, ma anche altri prelati brasiliani, hanno invitato a tutti e in particolare ai funzionari di governo a leggere con attenzione il Documento preparatorio pubblicato sette mesi fa in diverse lingue.
Come è ben noto formano parte del governo di Bolsonaro numerosi alti responsabili politici di destra che da sempre ritengono che l’Amazzonia è una sorta di "risorsa privata del Brasile" sulla quale decidono i governi del Paese, e quindi oggi sarebbero loro i responsabili delle decisioni da prendere riguardo questo tema anche perché ha a che fare con altre questioni, come i cambiamenti climatici, la protezione dell'ambiente e degli ecosistemi e la protezione dei popoli indigeni, materie sensibili per i governanti brasiliani allineati sulle posizioni del Presidente D. Trump. Sono argomenti ampiamente trattati nell'Enciclica Laudato si', documento del magistero di Papa Francesco sgradito ai settori della destra ideologica e politica.
Con riferimento al Documento preparatorio del Sinodo, che da mesi serve da guida per le discussioni in numerosi Paesi del mondo, specie nelle chiese particolari dei 9 Paesi sudamericani con territori e popolazioni amazzoniche, il generale Augusto Heleno Ribeiro Pereira, Ministro-capo di gabinetto della sicurezza istituzionale della presidenza (Segurança Institucional da Presidência do Brasil) ha detto alla testata
"Estadão": "Siamo preoccupati e vogliamo neutralizzarlo". Secondo questo giornale, il generale Ribeiro Pereira guida la "controffensiva" alle azioni della Chiesa nell'ambito del Sinodo Panamazzonico che, a giudizio dell'entourage militare di Bolsonaro, darebbe ossigeno al cosiddetto "clero progressista" che potrebbe utilizzare l'evento vaticano per criticare l'amministrazione. "Pensiamo che questa sia un'interferenza negli affari interni del Brasile", ha detto Ribeiro Pereira, sempre secondo "Estadão". Un altro funzionario governativo citato dal giornale sostiene che l'assemblea episcopale è contraria alla politica di Planalto per l'Amazzonia e alimenterà il "discorso ideologico della sinistra". Infine  il generale Augusto Heleno Ribeiro Pereira ha sottolineato:  "Il lavoro del governo per neutralizzare gli impatti dell'incontro non farà che rafforzare la sovranità brasiliana e impedire che gli interessi stranieri prevalgano in Amazzonia".
Da parte sua mons. Erwin Kräutler, prelato emerito di Xingu, commentando queste dichiarazioni sopra riportate e quelle di altri militari e funzionari di governo, ha osservato con fermezza: "Conosciamo l'Amazzonia molto meglio di qualsiasi membro del governo federale. No, fratello mio, questo è un Sinodo dei Vescovi! Non ho mai visto un membro del governo di nessun Paese invitato ad un Sinodo. Poi cosa potrebbe dire un funzionario di governo quando si parlerà della ricerca di nuove vie per l'evangelizzazione?"
***
Cardinale Lorenzo Baldisseri

Come è stato annunciato dal Santo Padre Francesco il 15 ottobre 2017, l’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi, sul tema: “Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”, avrà luogo nel mese di ottobre del prossimo anno 2019. I nuovi cammini di evangelizzazione sono pensati per e con il Popolo di Dio che abita in quella regione. Per questo motivo, fin dall’inizio del camino sinodale, la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi ha lavorato in stretto collegamento con la Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM), organismo che svolge le attività ecclesiali in quella regione.
Anche se il tema si riferisce ad un territorio specifico, come la Panamazzonia – e per questo motivo si parla di “Sinodo Panamazzonico” – le riflessioni che lo riguardano superano l’ambito regionale, perché esse attingono tutta la Chiesa e anche il futuro del pianeta. Tali riflessioni intendono far un ponte verso altre realtà geografiche simili quali, ad esempio: il bacino del Congo, il corridoio biologico Centroamericano, i boschi tropicali dell’Asia nel Pacifico, il sistema acquifero Guaranì. Questo grande progetto ecclesiale, civico ed ecologico permette di estendere lo sguardo al di là dei rispettivi confini e di ridefinire linee pastorali rendendole adeguate ai tempi di oggi. Anche per queste ragioni il Sinodo sarà celebrato a Roma.
Nella regione panamazzonica, prioritaria è l’attenzione ai popoli nativi che la abitano. Questi popoli, come ha affermato Papa Francesco a Puerto Maldonado (19 gennaio 2018), mai sono stati così tanto minacciati come ora. In secondo luogo si porrà attenzione al tema dell’ambiente, dell’ecologia e della cura del creato, la Casa Comune. Tutto questo sarà presentato alla luce dell’insegnamento e della vita della Chiesa, operante nella Regione
.
8 giugno 2018 - Card. L. Baldisseri - Presentazione del Documrento preparatorio