lunedì 2 luglio 2018

Argentina
La Chiesa in Argentina mobilitata in difesa di tutta la vita. Voce a favore degli scartati
L'Osservatore Romano
Un invito a pregare per la vita, il prossimo 8 luglio, nel contesto del dibattito legislativo sulla legalizzazione dell’aborto, è stato rivolto a tutti gli argentini dalla Conferenza episcopale. Alle ore 11, nella basilica di Nostra Signora di Luján, il presidente dell’organismo ecclesiale e vescovo di San Isidro, monsignor Óscar Vicente Ojea, presiederà una messa speciale. Attraverso un comunicato, i presuli invitano tutte le comunità a partecipare e a unirsi a questa celebrazione per «chiedere al Signore, tramite l’intercessione di Nostra Signora di Luján, la grazia di servire e prendersi cura di tutta la vita, specialmente quella del bambino non nato». Il tema della giornata è espresso dall’invocazione «Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, a te affidiamo la causa della vita».
Il 14 giugno scorso, la camera dei deputati argentina ha approvato il progetto di legge che depenalizza l’aborto consentendolo per ogni donna che lo richieda entro la quattordicesima settimana di gestazione. Dopo questo termine, l’interruzione di gravidanza è possibile solo in caso di violenza sessuale, se la madre è in pericolo di vita o ci sono malformazioni del feto. Il testo, attualmente, è all’esame del senato. Molte persone hanno manifestato nei giorni scorsi a favore della vita per chiedere «un dibattito serio e pluralistico, senza fretta» sul disegno di legge di legalizzazione dell’aborto. Le porte del palazzo senatorio sono state coperte da numerose bandiere dell’Argentina e da striscioni con scritte come «L’adozione è l’opzione», «Tutta la vita vale», «L’omicidio di una generazione non è una soluzione». I vescovi, apprezzando l’impegno di tanti laici che hanno intrapreso campagne e partecipato a mobilitazioni che promuovono la cura di tutta la vita, «li incoraggiamo a perseverare con chiarezza, fermezza e passione nei loro sforzi».
Intanto, il tema della vita è stato al centro anche della settimana sociale celebrata nei giorni scorsi a Mar del Plata dalla diocesi locale e dalla Commissione episcopale per la pastorale sociale. «Come argentini, impegnati ciascuno al proprio posto — si legge nel messaggio conclusivo — siamo chiamati a consolidare la democrazia come unica strada per saldare il debito con i poveri e gli scartati della nostra patria».
Quello di Mar del Plata è stato un incontro che ha visto riuniti vescovi, politici, sindacalisti, imprenditori, rappresentanti degli organismi pastorali e movimenti sociali, che si sono trovati d’accordo sulla necessità di «una più equa distribuzione della ricchezza» e di «nuove norme etiche riguardanti il sistema finanziario alla luce del recente documento Oeconomicae et pecuniariae quaestiones», diffuso il 17 maggio dalla Congregazione per la dottrina della fede e dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
L'Osservatore Romano, 2-3 luglio 2018