Vaticano
(a cura Redazione "Il sismografo")(LB) Padre Bruno Cesareo, neo Responsabile della Libreria Editrice Vaticana, LEV, e ovviamente il Prefetto della Segreteria per la comunicazione, mons. Dario Viganò, in merito al gigantesco pasticcio della lettera del Papa emerito, letta e diffusa con omissioni e tagli non accettabili in generale secondo l'etica giornalistica e, a maggior ragione, più insopportabili quando si tratta di un documento di un ex vescovo di Roma, sono chiamati anche a spiegare - oltre alla manipolazione della lettera - un'altra questione ugualmente delicata.
Come è possibile che la Lev abbia commissionato a 11 teologi questi volumetti includendo fra loro due tedeschi che il Papa emerito, alla fine, considera la ragione per la quale non può dare il contributo richiesto? Come è stato possibile dare tribuna ad un teologo fondatore di un'organizzazione contraria apertamente al magistero pontificio?
Le parole di J. Ratzinger al riguardo sono come un macigno e si devono trarre le conseguenze.
Ecco la parte conclusiva delle lettera del Papa emerito:
"Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hünermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della "Kölner Erklärimg", che, in relazione all'enciclica "Veritatis splendor", attaccò in modo virulento l'autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la "Europäische Theologengesellschaft", che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un'organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito quest'orientamento, rendendo quell'organizzazione un normale strumento d'incontro fra teologi.
Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente
Suo
Benedetto XVI (firma)