L'Osservatore Romano
La persecuzione contro i cristiani nel mondo, il dramma dei rifugiati in Europa, il giubileo della misericordia, il dialogo con i musulmani, lo scandalo della pedofilia sono fra i principali temi dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale francese riunita in questi giorni a Lourdes. Nel discorso di apertura, l’arcivescovo di Marsiglia, Georges Pontier, presidente dell’episcopato, ha rivolto un pensiero particolare «ai nostri fratelli cristiani che vivono sulla propria carne il mistero pasquale: in Iraq, Siria, Nigeria e in altri Paesi dell’Africa, ma anche in Asia». E poi, parlando delle migliaia di rifugiati e disperati che fuggono da guerre e conflitti, ha ricordato che «molti di loro muoiono durante il viaggio e spesso sono vittime di gente senza scrupoli».Preoccupazione è stata espressa per la grave crisi economica che da tempo in Francia sta attanagliando gli agricoltori: «Non possiamo rimanere indifferenti dinanzi alle difficoltà di tante persone che hanno come unica ambizione quella di vivere del loro lavoro, coltivando prodotti sani, rispettando la natura e gli animali». Monsignor Pontier ha auspicato che l’accordo Cop21 possa portare benefici a «un’ecologia integrale e rispettosa del creato».
Grande attenzione è stata dedicata allo scandalo della pedofilia e all’inchiesta che ha coinvolto il cardinale arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin. Al riguardo, Pontier ha ribadito che «i vescovi francesi sono mossi da un’unica volontà: fare luce sulla verità per le vittime. L’impegno della Chiesa è chiaro e condiviso da tutti: privilegiare l’accoglienza delle vittime e delle loro famiglie; invitarli a denunciare; avviare le procedure canoniche contro gli autori di questi atti e lavorare in tutta lealtà con la giustizia del nostro Paese. Le regole, le buone pratiche e le misure di prevenzione e di educazione che abbiamo messo in atto sono inequivocabili». Il presidente ha ricordato che l’episcopato ha istituito una “cellula di sorveglianza sulla pedofilia” che continua a lavorare per rispondere a eventuali nuovi casi, «aiutare i vescovi, accogliere e ascoltare le vittime».
Il cardinale Barbarin ha ribadito anche ieri, attraverso un comunicato dell’arcidiocesi di Lione e poi direttamente in una conferenza stampa la propria estraneità agli episodi al centro dell’inchiesta e la sua totale disponibilità a collaborare con la giustizia. «Mai e poi mai ho coperto un qualsiasi atto di pedofilia», ha affermato.
L'Osservatore Romano, 17 marzo 2016.
La persecuzione contro i cristiani nel mondo, il dramma dei rifugiati in Europa, il giubileo della misericordia, il dialogo con i musulmani, lo scandalo della pedofilia sono fra i principali temi dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale francese riunita in questi giorni a Lourdes. Nel discorso di apertura, l’arcivescovo di Marsiglia, Georges Pontier, presidente dell’episcopato, ha rivolto un pensiero particolare «ai nostri fratelli cristiani che vivono sulla propria carne il mistero pasquale: in Iraq, Siria, Nigeria e in altri Paesi dell’Africa, ma anche in Asia». E poi, parlando delle migliaia di rifugiati e disperati che fuggono da guerre e conflitti, ha ricordato che «molti di loro muoiono durante il viaggio e spesso sono vittime di gente senza scrupoli».Preoccupazione è stata espressa per la grave crisi economica che da tempo in Francia sta attanagliando gli agricoltori: «Non possiamo rimanere indifferenti dinanzi alle difficoltà di tante persone che hanno come unica ambizione quella di vivere del loro lavoro, coltivando prodotti sani, rispettando la natura e gli animali». Monsignor Pontier ha auspicato che l’accordo Cop21 possa portare benefici a «un’ecologia integrale e rispettosa del creato».
Grande attenzione è stata dedicata allo scandalo della pedofilia e all’inchiesta che ha coinvolto il cardinale arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin. Al riguardo, Pontier ha ribadito che «i vescovi francesi sono mossi da un’unica volontà: fare luce sulla verità per le vittime. L’impegno della Chiesa è chiaro e condiviso da tutti: privilegiare l’accoglienza delle vittime e delle loro famiglie; invitarli a denunciare; avviare le procedure canoniche contro gli autori di questi atti e lavorare in tutta lealtà con la giustizia del nostro Paese. Le regole, le buone pratiche e le misure di prevenzione e di educazione che abbiamo messo in atto sono inequivocabili». Il presidente ha ricordato che l’episcopato ha istituito una “cellula di sorveglianza sulla pedofilia” che continua a lavorare per rispondere a eventuali nuovi casi, «aiutare i vescovi, accogliere e ascoltare le vittime».
Il cardinale Barbarin ha ribadito anche ieri, attraverso un comunicato dell’arcidiocesi di Lione e poi direttamente in una conferenza stampa la propria estraneità agli episodi al centro dell’inchiesta e la sua totale disponibilità a collaborare con la giustizia. «Mai e poi mai ho coperto un qualsiasi atto di pedofilia», ha affermato.
L'Osservatore Romano, 17 marzo 2016.