mercoledì 14 ottobre 2015

(a cura Redazione "Il sismografo")
(LB) I nuovi "sviluppi" della lettera più famosa degli ultimi tempi (e anche forse la più misteriosa). 
Il primo. L'arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa, ha riconosciuto di aver firmato la lettera aggiungendo che a suo avviso si è scatenata "una tormenta in un bicchiere d'acqua". Poi il porporato ha precisato: è una cosa piccola di fronte al grande lavoro in corso nel Sinodo.
Il secondo. L'arcivescovo di New York, Timothy Dolan, alla giornalista Mary Shovlain, ospite del programma radiofonico "The Vatican Report" (The Catholic Channel) ha ribadito di aver firmato una lettera a lui presentata in lingua italiana e di averlo fatto perché si trattava di una richiesta del cardinale Pell.
Ieri pomeriggio è arrivata una smentita dell'arcivescovo di Città del Messico, cardinale Norberto Rivera: non ho firmato nulla. Poi, in serata, il cardinale italiano Elio Sgreccia ha dichiarato di non conoscere la lettera e dunque di non averla firmata.
Cronologia di smentite e dissociazioni da lunedì a matredì sera