venerdì 9 settembre 2016

Spagna
Nell’esortazione postsinodale. Altro che ambiguità
L'Osservatore Romano
Pubblichiamo un articolo del cardinale arcivescovo emerito di Pamplona y Tudela apparso sull’ultimo numero del settimanale spagnolo «Vida Nueva».
(Fernando Sebastián Aguilar) Sinceramente non capisco come menti così illustri possano dire che l’esortazione di Francesco sulla famiglia è ambigua. Dice chiaramente ciò che vuole dire. Il fatto è che dice quello che alcuni non possono accettare perché non lo capiscono.

Il Papa ripete varie volte la dottrina cattolica sul matrimonio e sulla famiglia. Insiste sul carattere istituzionale e irrevocabile del matrimonio. Spiega magnificamente perché quest’ultimo, essendo un’istituzione dell’ordine della creazione, è al tempo stesso sacramento, segno e strumento dell’unione con Cristo e della grazia di Dio, alleanza di amore irrevocabile, cammino di purificazione e di santificazione. Presenta la sua indissolubilità come un dono di Dio mediante il quale i coniugi riescono a essere l’uno per l’altro segno e presenza dell’amore irrevocabile e fedele di Dio per ognuno di noi. Ma, al tempo stesso, il Papa pensa ai molti cristiani e non cristiani che non percepiscono la grandezza del matrimonio e neppure il suo valore umano e religioso; e pensa anche ai molti cristiani che hanno fallito nel loro matrimonio, si sono rifatti una vita come hanno potuto e, al tramonto della loro esistenza, desiderano riconciliarsi con Dio e con la Chiesa.
Che cosa facciamo di loro? Li mandiamo all’inferno? Di fronte a ciò, il Papa raccomanda attenzione e misericordia. Le situazioni personali sono molto diverse. Non bastano le norme generali o le assoluzioni generali, ma neppure le condanne generali. Occorre tener conto delle circostanze concrete, attenuanti o aggravanti, che possono esserci in ogni storia. Anche la questione delle circostanze attenuanti è dottrina tradizionale della Chiesa. Ce lo hanno sempre insegnato così. Ma ora il Papa ci invita ad applicare questa dottrina di sempre alla vita matrimoniale, tenendo conto della confusione in cui molte persone vivono i temi della sessualità e del matrimonio.
Ciò non è ambiguità, bensì realismo e misericordia e, se insisteste, giustizia.

L'Osservatore Romano, 9-10 settembre 2016